L’industria vinicola italiana sta vivendo un periodo di grande fermento e innovazione, e il progetto Lake Garda Wines rappresenta un passo significativo in questa direzione. I cinque Consorzi fondatori—Bardolino, Valtènesi, Garda, Custoza e Lugana—hanno deciso di unire le forze per ottimizzare le risorse e affrontare insieme i mercati internazionali, mantenendo l’autonomia e le peculiarità di ciascuna denominazione. Questa logica di cooperazione, che prevede di lavorare insieme dove si è più vulnerabili e di agire individualmente dove si è già ben posizionati, si configura come una strategia innovativa e potenzialmente vincente per un’area produttiva che vanta circa 80 milioni di bottiglie.
Un approccio innovativo alla cooperazione
La decisione di unire le forze non implica la creazione di un nuovo Consorzio promozionale di secondo livello, come nel caso di Piemonte Land of Wine, ma piuttosto una collaborazione a tempo e senza vincoli burocratici. Questo approccio consente di testare il mercato senza l’obbligo di un impegno a lungo termine, risultando vantaggioso per le piccole aziende che cercano di esplorare nuovi orizzonti. L’idea di presentarsi uniti, come un collettivo, è stata accolta con entusiasmo, rappresentando un modo per superare le divisioni storiche e amministrative che hanno caratterizzato la promozione vinicola nell’area del Lago di Garda.
Il debutto a Vinexpo-Wine Paris
Il debutto ufficiale di Lake Garda Wines avverrà in occasione di Vinexpo-Wine Paris, un evento che si svolgerà dal 10 al 12 febbraio 2024 a Parigi. Questo appuntamento rappresenta un’importante opportunità di visibilità per le cantine che parteciperanno, un totale di 30, e servirà come un banco di prova per misurare l’efficacia della strategia collettiva. La scelta di Parigi non è casuale: la Francia è uno dei mercati vinicoli più prestigiosi e competitivi al mondo. Testare qui la risposta del trade può fornire indicazioni cruciali per il futuro del progetto.
Le sfide da affrontare
Tuttavia, il progetto non è privo di incognite. Il presidente della Doc Garda, Paolo Fiorini, ha chiarito che l’intento non è quello di unirsi in un unico ente di tutela, ma piuttosto di esplorare nuove possibilità di collaborazione. La buona volontà dei cinque Consorzi è evidente, ma i risultati di questo esperimento determineranno se il sodalizio potrà proseguire oltre l’evento parigino. Ogni Consorzio manterrà le proprie strategie di promozione e partecipazione a eventi, come dimostra il fatto che la Doc Garda non sarà presente a Prowein a Düsseldorf, né al Vinitaly in aprile, preferendo concentrarsi su mercati emergenti.
Rischi e opportunità
Pasini ha anche messo in guardia sui rischi di confusione per i consumatori nei mercati già conosciuti, come Germania e Svizzera, dove i vini delle singole denominazioni sono già ben radicati. “Presentarci come Lake Garda Wines in mercati tradizionali potrebbe generare confusione”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di mantenere chiaro il messaggio promozionale e di evitare un approccio controproducente. I Consorzi, quindi, si concentreranno su mercati meno esplorati, come quelli orientali e americani, dove il potenziale per crescita e sviluppo è significativo.
Questa strategia è in linea con le tendenze attuali del mercato vinicolo, dove la diversificazione e l’apertura a nuovi mercati sono essenziali per il successo. La viticoltura italiana, con la sua ricca tradizione e varietà di uve, ha molto da offrire a livello internazionale, e il progetto Lake Garda Wines rappresenta un’opportunità per mettere in luce non solo la qualità dei vini, ma anche la loro unicità legata al territorio.
In un contesto globale in continua evoluzione, la capacità di adattarsi e innovare è fondamentale per la sopravvivenza e la prosperità delle aziende vinicole. La cooperazione tra i vari Consorzi, pur mantenendo le proprie identità, potrebbe rappresentare una chiave importante per affrontare le sfide del mercato e conquistare nuovi spazi.
Con la presentazione dei vini del Lago di Garda sotto un’unica bandiera, si spera di attrarre l’attenzione di nuovi importatori e distributori, che possano apprezzare la qualità e la varietà dei prodotti offerti. La strada è ancora lunga e le incognite rimangono, ma l’intraprendenza dei Consorzi fondatori potrebbe rivelarsi determinante per l’espansione e il successo del progetto Lake Garda Wines nei mercati internazionali.