Lacrima di Morro d’Alba, caratteristiche e migliori etichette

Il Lacrima di Morro d’Alba è un vitigno a bacca nera diffuso anticamente in Campania, Umbria, Puglia e Marche, dove era utilizzato anche per produrre uva da tavola, molto gradita per la sua piacevole e inconfondibile aromaticità, che ricorda le spezie, petali di rosa e di viola e, infine, il pepe nero.

Il vitigno Lacrima, la storia e le caratteristiche

In passato il nome Lacrima si è prestato a diversi casi di omonimia, generando irrimediabilmente parecchia confusione: nei primi scritti che lo riguardano dei ricercatori Di Rovasenda (1877) e Molon (1906), le differenze non sono chiarite.

Grappoli d'uva del vitigno Lacrima
Foto | Marotti Campi https://www.marotticampi.it/ – Vinamundi.it

Le attuali ricerche genetiche attribuiscono al Lacrima uno stretto legame con l’aleatico e una probabile discendenza da questo. Non ha nulla a che vedere invece con i vini della sottodenominazione Lacryma Christi della Doc campana Vesuvio, prodotti con altre varietà di uve.

Importante conoscere la genesi del nome: in epoca di piena maturazione (che si colloca in genere nella seconda metà di settembre) la spessa buccia – di colore nero bluastro, abbastanza pruinosa – si rompe con facilità, lasciando percolare stille di succo simili al pianto, ricordando delle piccole ma evidenti lacrime.

Lacrima di Morro d’Alba DOC, caratteristiche organolettiche

Attualmente il lacrima è presente soprattutto in provincia di Ancona, dove gode dell’apposita DOC Lacrima di Morro d’Alba.

Vino rosso versato in calice
Foto | unsplash @louishansel

Attualmente il lacrima è presente soprattutto in provincia di Ancona, dove gode dell’apposita Doc Lacrima di Morro d’Alba – dal paese ritenuto sua culla naturale – e dove storicamente il vino è declinato al femminile: “la Lacrima”. Minime popolazioni sono registrate in Romagna, in Toscana e in Puglia, ma in questi casi le uve sono sempre utilizzate in assemblaggio con altre varietà.

La denominazione marchigiana prevede diverse tipologie, in cui è obbligatoria la presenza del vitigno per almeno l’85%, anche se più comunemente viene utilizzato senza aggiunte di altre uve.

C’è la tipologia normalepiù spesso vinificata senza utilizzo di legni di affinamento – ricorrendo talvolta alla tecnica della macerazione carbonica – e messa in commercio nell’annata successiva alla vendemmia. Contempla vini freschi, dagli intensi e inconfondibili profumi varietali di media corposità.

Nel tempo è stata aggiunta la versione superiore, la quale prevede quasi sempre il ricorso all’affinamento in legno, per vini di maggiore struttura e importanza di beva, ma che comunque mantengono i tratti varietali che poggiano su una polpa morbida e intensamente fruttata. Infine c’è la tipologia Passito per vini in genere moderatamente dolci e ben strutturati.

Le migliori etichette di Lacrima di Morro d’Alba

Negli ultimi tempi le migliori etichette di Lacrima di Morro d’Alba vengono prodotte da almeno tre produttori. Il primo che citiamo è Lorenzo Marotti Campi con il suo Lacrima di Morro d’Alba Orgiolo 2016.

Lacrima di Morro "Fiore" di Mario Lucchetti
Foto | Mario Lucchetti https://mariolucchetti.it/ – Vinamundi.it

Un vino esemplare per il profilo varietale, con eleganti note di fiori, pepe nero e di frutta rossa ben coese e amalgamate tra loro.

Compostezza del sorso, oltre al succoso e lungo finale sorretto da un tannino croccante. È di ottima qualità anche il fratello minore, il Lacrima di Morro d’Alba 2017, che si presenta ben modulato e perfettamente equilibrato, con insistenti e persistenti note varietali.

È un ottimo vino a tutto pasto, con una grande inclinazione gastronomica. Perfetto con i primi piatti con sughi elaborati e accompagna anche carni bianche e rosse cucinate con diverse preparazioni.

Citiamo anche i vini della storica azienda Vicari, oggi condotta dai giovani fratelli Vico e Valentina. Del loro Lacrima di Morro d’Alba Da Sempre 2017 si ricorda la rotondità fruttata e le eleganti note di rosa che, nonostante la ricchezza del sorso, ha agilità gustativa e piacevole asciuttezza.

Molto interessante anche la versione elaborata con Metodo Classico, il Lacrima di Morro d’Alba Rosé Sfumature del Pozzo Buono 2015, che si presenta sottile e fresco, con bolla sottile e cremosa.

Così come quelli di Mario Lucchetti, in particolare il Lacrima di Morro d’Alba Fiore 2017, che si beve con grande piacevolezza. Brilla di freschezza e fragranza, che mettono in risalto una polpa morbida e succosa, di composta ed elaborata tessitura.

Si tratta di un’etichetta da non perdere anche per l’ottimo rapporto tra qualità e prezzo. Inoltre il produttore propone il Lacrima di Morro d’Alba Superiore Guardengo 2016, che fonde  gli aromi varietali molto nitidi con un palato levigato, ravvivato dall’incisiva sapidità e da un tannino affusolato, oltre al Lacrima di Morro d’Alba Mariasole 2016, che ha abbandonato la densità delle origini, mostrando sempre tanta materia ma ben registrata, con tannino molto fitto in un palato di efficace dinamismo.

Infine citiamo un grande vecchio del territorio del Lacrima, uno dei primi a proporre le proprie bottiglie anche fuori dalla zona di produzione: stiamo parlando di Stefano Mancinelli, che oggi affida il suo biglietto da visita al Lacrima di Morro d’Alba 2016, intenso e rotondo sia al naso che al gusto.

Ricordiamo anche il Lacrima di Morro d’Alba Passito Re Sole 2013, una versione dolce che non stanca affatto, anzi è viva e fluente, con un profilo olfattivo ricco e variegato, molto intrigante.

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