Nel cuore delle colline trevigiane, tra i suggestivi vigneti della storica cantina di Conte Collalto, si è tenuta una verticale inedita di Conegliano Valdobbiadene DOCG “sui lieviti”. Questo evento ha rappresentato un’opportunità unica per esplorare l’evoluzione di un vino straordinario attraverso cinque annate, dal 2019 al 2023. La degustazione è stata guidata dall’enologo Umberto Marchiori, una figura chiave nella valorizzazione del Prosecco, capace di coniugare tradizione e innovazione.
Una storia millenaria
Conte Collalto è una delle aziende vinicole più antiche al mondo, con origini che risalgono al 958 d.C., quando Re Berengario donò ai Collalto le terre del Montello. Questa lunga storia ha plasmato non solo l’identità dell’azienda, ma anche del territorio circostante, da secoli dedito alla viticoltura. La famiglia Collalto ha sempre mantenuto un forte legame con il proprio patrimonio, investendo in pratiche sostenibili e nella valorizzazione di varietà autoctone come il Verdiso e la Bianchetta. Inoltre, l’azienda ha preservato produzioni rare come il Wildbacher e gli Incroci Manzoni, testimoniando un impegno costante nella ricerca della qualità.
Dal 2007, Isabella Collalto de Croÿ guida l’azienda con una visione innovativa, portando avanti progetti di zonazione e collaborando con esperti come il team di Uva Sapiens. Questo approccio ha permesso di affinare le tecniche di vinificazione, assicurando che ogni bottiglia racconti la storia e l’essenza del suo territorio.
Ottaviano: il Prosecco “sui lieviti”
Il protagonista della verticale è stato il Prosecco DOCG “sui lieviti” Brut Nature, realizzato con uve provenienti da un vigneto storico nella zona Torrai, che vanta oltre 40 anni di età. Questo spumante, non filtrato e privo di solfiti e zuccheri aggiunti, rappresenta un’autentica espressione del terroir. La rifermentazione in bottiglia senza dégorgement mantiene i lieviti, conferendo al vino una complessità aromatica straordinaria e una notevole longevità.
Il nome “Ottaviano” è un omaggio al Conte Ottaviano Antonio Collalto, un pioniere della moderna enologia, noto per aver avviato le prime sperimentazioni sul metodo spumante a Conegliano alla fine dell’Ottocento. Questa eredità di innovazione e rispetto per la tradizione è palpabile in ogni sorso di Ottaviano.
Degustazione verticale: annate 2019–2023
La verticale, condotta da Marchiori, ha permesso ai partecipanti di immergersi nelle diverse sfumature di Ottaviano attraverso le annate 2019-2023:
2023: Questa annata giovane, degustata en primeur, ha sorpreso per le sue note di cedro, caffè, aromi balsamici ed elleboro. Marchiori ha descritto il vino come “esattamente come dev’essere, lontano dall’omologazione”, evidenziando la sua unicità.
2022: Un’annata caratterizzata da calore e secchezza, dove emergono note mediterranee di iris, ginestra e tarassaco, accompagnate da una grande salinità e persistenza. Questo vino, affinato per 24 mesi sui lieviti, ha mostrato un fascino deciso e avvolgente.
2021: Un’annata definita eccellente, con un vino maturo e caleidoscopico che ha trascorso 36 mesi sui lieviti. Le note di miele e fiori d’acacia, unite a una grande eleganza, parlano della piena espressione del territorio.
2020: Un’annata segnata dalla pandemia, ha presentato note aranciate, brioche e panificati. Questo vino longevo si distingue per la qualità delle uve, che ha saputo resistere alle avversità di un anno difficile.
2019: Con 60 mesi sui lieviti, questo vino si è rivelato evoluto e profondo, con note di spezie, canfora e anice. Marchiori ha sottolineato come “un’articolazione così complessa sia possibile solo grazie a know-how, territorio e storia”.
Schenella: il nuovo bianco top di gamma
Oltre alla verticale, Conte Collalto ha presentato anche una nuova etichetta di prestigio: Schenella, un bianco raffinato realizzato con Manzoni Bianco, un incrocio tra Riesling Renano e Pinot Bianco. Dopo la fermentazione in acciaio, il vino affina per 12 mesi in botti di rovere da 500 litri, acquisendo un equilibrio e una complessità unici.
Il nome Schenella richiama la figura di Schenella I, un governante del XII secolo noto per la sua abilità nel bilanciare le forze del papato e dell’impero. Questa metafora si riflette nel vino, che riesce a coniugare freschezza aromatica e struttura in un perfetto equilibrio, rendendolo un’aggiunta preziosa alla già ricca proposta di Conte Collalto.
L’anteprima ufficiale di Schenella si svolgerà il 7 aprile alle ore 11.30 a Vinitaly, presso il Padiglione 3, Stand C1 Collalto, dove Nicola Frasson presenterà questa nuova espressione dell’eccellenza vinicola trevigiana.