Scatta in Italia una vendemmia mai così precoce, anticipata di 10/15 giorni per effetto dei cambiamenti climatici
La vendemmia 2024 è iniziata da tempo in Sicilia, segnando la raccolta più anticipata di sempre. Secondo produttori e associazioni del settore, e come riportato dalle principali testate giornalistiche, mai prima d’ora l’uva è stata raccolta così presto. Quest’anno, la vendemmia è cominciata con circa 12 giorni di anticipo rispetto alla media tradizionale.
Ma cosa ha reso la vendemmia 2024 così precoce? Quali sono i fattori che hanno portato alla necessità di raccogliere l’uva prima del solito? Esploriamo insieme i principali elementi che hanno contribuito a rendere questa vendemmia la più anticipata della storia.
La vendemmia siciliana di quest’anno potrebbe stabilire un altro record oltre alla sua precocità. La vendemmia 2024 in Sicilia, grazie alla grande varietà di vitigni coltivati, potrebbe anche diventare la più lunga di sempre.
Secondo Coldiretti, “l’avvio anticipato […] estenderà le operazioni di raccolta per un periodo di quattro mesi, un caso quasi unico in Europa e legato alla straordinaria biodiversità che caratterizza l’Italia”. Assovini Sicilia prevede che la vendemmia, iniziata il 18 luglio, si concluderà nell’ultima settimana di ottobre, con la raccolta delle uve nella zona dell’Etna.
Ma perché la vendemmia del 2024 è così anticipata? Come abbiamo sottolineato in precedenza, la vendemmia siciliana di quest’anno si distingue per essere la più precoce di sempre. In generale, le regioni del Centro-Sud stanno affrontando una raccolta anticipata.
Le cause di questo fenomeno sono legate principalmente alle condizioni climatiche che hanno recentemente interessato queste aree. Le temperature registrate durante l’inverno e la primavera sono state significativamente superiori alla media degli anni precedenti.
In particolare, nelle regioni del Sud si è verificato un caldo anomalo, che è diventato estremamente intenso negli ultimi tre mesi (giugno-luglio-agosto), influenzando notevolmente la vendemmia.
Inoltre la scarsità delle piogge primaverili in molte regioni del Sud Italia è stata seguita da lunghi periodi di siccità, aggravati dal caldo eccezionale. Durante l’autunno e l’inverno, si stima che in alcune aree della Sicilia la quantità di pioggia sia stata inferiore di oltre il 50% rispetto all’anno precedente.
Questi fattori climatici hanno avuto effetti diretti sui vigneti e sulle piante di vite. In generale, il caldo ha accelerato il processo di maturazione dell’uva, portando a una vendemmia anticipata.
In particolare, le elevate temperature stimolano l’attività enzimatica delle piante, accelerando il metabolismo e la fotosintesi, il che porta a una maggiore produzione di zuccheri e sostanze nutritive nei grappoli, determinando una maturazione precoce.
Il principale “nemico” in queste condizioni climatiche particolari è la scarsità d’acqua, che può causare stress idrico. Questo stress può spingere la pianta ad accelerare il suo ciclo riproduttivo, ma può anche compromettere la qualità dell’uva. Tuttavia, secondo Assovini Sicilia, “nonostante la siccità, non si riscontrano segni di stress idrico, e le uve risultano perfettamente sane e integre.”
L’associazione di viticoltori siciliani aggiunge: “I vigneti siciliani si presentano in ottime condizioni sia dal punto di vista fitosanitario che qualitativo. Alcuni vitigni coltivati nell’isola mostrano una naturale e forte resistenza alle condizioni di siccità estrema. I viticoltori in Sicilia hanno dimostrato di saper gestire la siccità grazie all’uso di portainnesti innovativi e di prodotti naturali corroboranti, che proteggono le piante dagli stress ambientali e dalle ondate di calore. Inoltre, una gestione accurata del suolo e delle risorse idriche, unita all’uso di sensori per monitorare lo stress idrico, permette un’irrigazione di precisione e un utilizzo ottimale dell’acqua”. Insomma, la qualità della vendemmia siciliana sembra essere al sicuro e anzi, promette risultati eccellenti.
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