La Toscana, una delle regioni vinicole più celebri al mondo, sta vivendo un momento cruciale nella sua storia enologica. Mentre la qualità dei suoi vini è indiscutibile, il forte campanilismo che caratterizza le varie aree di produzione ha spesso rappresentato una sfida. Negli ultimi tempi, però, si sta assistendo a un significativo tentativo di superare queste divisioni, unendo le forze attorno al brand più forte e riconoscibile: “Toscana”. Questo processo di aggregazione è emerso chiaramente durante l’Anteprima de “L’Altra Toscana”, tenutasi a Firenze, dove sono state presentate le nuove annate di ben 13 Denominazioni di Origine Protetta (DOP) e Indicazioni Geografiche Tipiche (IGT) della regione.
L’importanza delle denominazioni toscane
Francesco Mazzei, presidente dell’Associazione e del Consorzio Vini Maremma, ha sottolineato che queste 13 denominazioni rappresentano il 40% dell’intera produzione vinicola toscana. La varietà e le novità che emergono da queste produzioni sono destinate a suscitare un grande interesse nei mercati internazionali. La Toscana offre un panorama enologico estremamente diversificato, capace di attrarre attenzione e investimenti da tutto il mondo.
La IGT Costa Toscana: un passo avanti
Una notizia fondamentale emersa durante l’evento è che il Consorzio della grande IGT Toscana, con i suoi 390 soci (che salgono a 1.600 se si considerano i viticoltori delle cooperative), si occuperà anche della tutela dei vini della IGT Costa Toscana. Questa area si estende lungo la costa toscana, comprendendo le province di Massa, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto, e conta circa 1.500 ettari di vigneti, con 5 milioni di bottiglie prodotte e 64 produttori attivi.
Verso un consorzio unico
Duccio Corsini, presidente dell’Associazione Grandi Cru della Costa Toscana, ha annunciato questo accordo durante un evento conviviale a Palazzo Corsini, affermando che “il buon senso” è alla base di questa alleanza. La Toscana è la patria di grandi vini, e unendo le forze, i produttori possono promuovere e tutelare meglio le loro indicazioni geografiche. L’idea di un consorzio unico per promuovere la IGT Toscana e la Costa Toscana è considerata un passo avanti significativo.
I vantaggi della cooperazione
- Promozione congiunta: Unendo le forze, i produttori possono raggiungere mercati più ampi.
- Tutela delle indicazioni geografiche: La creazione di un consorzio unico facilita la protezione dei vini toscani.
- Visibilità internazionale: Un’identità unificata aumenta la riconoscibilità del vino toscano a livello globale.
Cesare Cecchi, presidente del Consorzio Vino Toscana, ha espresso il suo apprezzamento per la decisione di Corsini di far confluire i produttori nel Consorzio, evidenziando come questo gesto stimoli l’organizzazione a lavorare per ottenere il riconoscimento ministeriale anche per la IGT Costa Toscana.
Il futuro della Toscana del vino
L’assessore all’Agricoltura e vice presidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, ha espresso il suo entusiasmo per questo nuovo corso, definendolo un segnale positivo di unione invece che di divisione. La Toscana si unisce sotto un’unica identità, il che potrebbe portare a un allargamento dei partecipanti e a una maggiore visibilità per i vini della Costa Toscana. Saccardi ha menzionato i vini “eroici” della Lunigiana e i progressi della Maremma, dove vitigni come il Vermentino e il Ciliegiolo stanno guadagnando popolarità.
Il futuro della Toscana del vino potrebbe dunque vedere ulteriori aggregazioni che semplificano il racconto enologico della regione, rendendolo più accessibile al pubblico globale. L’assessore Saccardi ha sottolineato l’importanza di rispettare le identità e le specificità dei vari territori, ma ha anche evidenziato la necessità di fare squadra, osservando che molte regioni vinicole nel mondo presentano un fronte unito, il che aumenta la loro forza e competitività.
Infine, l’Anteprima de “L’Altra Toscana” ha messo in luce la varietà dei vini toscani, con degustazioni che hanno incluso vini della Maremma Toscana, Montecucco, Chianti Rufina e molti altri. Mazzei ha spiegato che il progetto mira a valorizzare territori e vini meno conosciuti, ma che offrono qualità sempre più elevate. Per l’edizione 2025, sono stati programmati percorsi di degustazione che mettono in risalto la ricchezza della produzione vinicola toscana, dal Sangiovese ai vitigni autoctoni, offrendo un affascinante viaggio attraverso le diverse sfaccettature del vino toscano.