La Sicilia del vino guarda al futuro con “InnoNda” e il Nero d’Avola protagonista

Il progetto InnoNda esplora il futuro del Nero d’Avola: vini più leggeri, sostenibilità e innovazione per il simbolo siciliano

La qualità e l’innovazione sono il cuore pulsante del futuro di ogni settore, e il mondo del vino non fa eccezione. In Sicilia, terra di antiche tradizioni vitivinicole, il Nero d’Avola, simbolo dell’isola, è al centro di un progetto innovativo che promette di riscrivere il suo futuro. Il progetto InnoNda, lanciato da Assovini Sicilia, coinvolge oltre 100 cantine dell’isola sotto la guida di Mariangela Cambria, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano. Con il sostegno di partner scientifici e istituzionali, tra cui Irvo e Isvea, e quattro cantine pilota – Tenuta Rapitalà, Dimore di Giurfo, Feudi del Pisciotto e Tenute Lombardo – questa iniziativa pionieristica si propone di esplorare nuovi orizzonti per il Nero d’Avola.

Gli obiettivi del progetto InnoNda

InnoNda nasce con l’intento di affrontare alcune delle principali sfide del settore vinicolo, come la sostenibilità, le richieste dei consumatori e i cambiamenti climatici, adottando un approccio scientifico e innovativo.

La Sicilia del vino guarda al futuro con "InnoNda" e il Nero d'Avola protagonista
La Sicilia del vino guarda al futuro con “InnoNda” e il Nero d’Avola protagonista | pixabay @头比肩宽 – Vinamundi.it

 

Al centro del progetto ci sono tre temi principali:

  1. Riduzione del grado alcolico: Uno degli obiettivi chiave è ottenere vini con un tenore alcolico più basso senza compromettere l’intensità aromatica e il gusto distintivo del Nero d’Avola. Questo aspetto risponde alle crescenti richieste di consumatori che cercano vini più leggeri ma comunque ricchi di carattere. “La riduzione del grado alcolico è sempre più richiesta – spiegano i promotori – ma deve essere accompagnata da caratteristiche sensoriali che soddisfino le aspettative.”
  2. Macerazione e affinamento in anfore: Un altro aspetto innovativo è lo studio della vinificazione e dell’affinamento in anfore di terracotta, una tecnica antica che sta riscuotendo rinnovato interesse. Nonostante il suo utilizzo millenario, gli effetti di questa metodologia sul Nero d’Avola non erano mai stati esplorati in profondità. InnoNda punta a comprendere come questa pratica possa diversificare ulteriormente la produzione, aggiungendo complessità al profilo sensoriale dei vini.
  3. Esplorazione della diversità del terroir: Il progetto si propone anche di analizzare l’influenza del terroir e dell’età dei vigneti sulle caratteristiche del Nero d’Avola. Vigneti più vecchi, ad esempio, potrebbero dimostrarsi più resistenti agli stress climatici, un elemento cruciale in un contesto di cambiamenti climatici sempre più evidenti. “InnoNda intende esaltare la relazione tra il vino e il suo terroir, mettendo in luce la complessità e la varietà di questo vitigno simbolo della Sicilia”, sottolineano i ricercatori.

La ricerca, avviata nell’aprile 2024, utilizza tecnologie e strategie fermentative mai applicate prima al Nero d’Avola. La professoressa Daniela Fracassetti dell’Università di Milano, responsabile scientifica del progetto, spiega: “Intendiamo introdurre innovazione attraverso approcci di vinificazione che possano supportare i produttori, fornendo loro strumenti per una crescita più consapevole del settore vitivinicolo.”

Anche l’enologo Leonardo La Corte di Isvea evidenzia l’importanza di questa ricerca: “Ridurre il grado alcolico e diversificare la produzione rappresentano un’opportunità per dare al Nero d’Avola una nuova identità, mantenendo il suo status di simbolo del Made in Sicily.”

L’investimento nella scienza e nella ricerca non riguarda solo il miglioramento tecnico, ma anche la sostenibilità produttiva e l’adattamento alle sfide globali. Lilly Fazio, vicepresidente di Assovini Sicilia, commenta: “Questo studio innovativo, sostenuto dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, mira a migliorare la qualità della vita, promuovendo soluzioni sostenibili e preparando il settore alle generazioni future. Investire nella ricerca significa credere in un futuro migliore.”

Grazie al supporto di istituzioni, università e aziende vitivinicole di spicco, InnoNda rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, dove la scienza si intreccia con l’antica tradizione vitivinicola siciliana.

Il Nero d’Avola, già noto e apprezzato a livello internazionale, potrà beneficiare di questa spinta innovativa per rafforzare ulteriormente la sua identità. La possibilità di offrire vini più leggeri, complessi e unici è un’opportunità per attrarre nuovi consumatori e consolidare il posizionamento della Sicilia come uno dei territori vinicoli più dinamici e interessanti del panorama globale.

InnoNda non è solo un progetto di ricerca, ma un viaggio verso il futuro del vino siciliano, dove tradizione e innovazione si fondono per creare una nuova storia del Nero d’Avola, sempre più contemporanea e sostenibile.

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