
La Sicilia del vino al Vinitaly: un futuro da esplorare
L’8 aprile 2025, durante il Vinitaly di Verona, si è svolto un talk fondamentale intitolato “Enoturismo ed intelligenza artificiale, per una nuova fruizione del territorio”. Questo incontro ha messo in evidenza l’importanza della Sicilia vitivinicola, unita e strategica, attraverso la partecipazione di figure chiave come il Consorzio Vini DOC Sicilia, Assovini Sicilia e Treccani Accademia. Moderato da Luciano Ferraro, capo redattore del Corriere della Sera, l’evento ha affrontato temi cruciali come la valorizzazione del territorio, l’adozione di nuove tecnologie e la narrazione culturale.
DOC Sicilia: un motore economico e sociale
Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia, ha aperto il talk con un intervento dal titolo “Sicilia DOC: dalla filiera produttiva alla catena del valore”. Rallo ha sottolineato l’importanza della DOC Sicilia, non solo come garanzia di qualità, ma anche come motore economico capace di coinvolgere produttori, distributori e comunità locali. Ha affermato: “Le Denominazioni di Origine rappresentano lo strumento più efficace per valorizzare il nostro patrimonio vitivinicolo e garantire uno sviluppo sostenibile alle comunità agricole”.
In particolare, Rallo ha definito l’enoturismo come un alleato prezioso per la crescita delle aree rurali, offrendo nuove opportunità di lavoro e visibilità alle giovani generazioni. Grazie alla sinergia con Assovini Sicilia, è stata costruita un’identità territoriale solida e riconoscibile, che rafforza la presenza del vino siciliano nel panorama del Made in Italy.
L’enoturismo come esperienza culturale
Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, ha evidenziato il valore dell’enoturismo come driver economico e culturale. Ha dichiarato: “L’enoturismo in Sicilia è una forma di narrazione territoriale. È un’esperienza immersiva che unisce vino, arte, gastronomia, paesaggio e cultura”. Questo approccio si sta ampliando e personalizzando, come dimostrato da un recente report dell’Università di Messina, che ha rivelato che:
- L’84,8% delle imprese associate ad Assovini Sicilia ha già implementato servizi enoturistici.
- Il 93,5% delle cantine offre degustazioni.
- Il 46% organizza eventi culturali e concerti in vigna.
- Il 54,3% punta a creare esperienze memorabili per i visitatori.
Questo modello di turismo del vino si distingue per la sua dinamicità, trasformandosi in un’esperienza multisensoriale e relazionale.
Innovazione digitale e formazione al centro del futuro
In un contesto di trasformazione digitale, Rossella Calabrese, consigliera delegata di Treccani Accademia, ha portato la voce dell’innovazione. Ha affermato: “Il mondo del vino ha bisogno di visione, competenze aggiornate e strumenti innovativi. La formazione è la leva strategica per governare il cambiamento tecnologico e valorizzare il capitale umano”.
Calabrese ha evidenziato come l’intelligenza artificiale possa rappresentare una risorsa chiave per migliorare la narrazione dei territori, ottimizzare l’esperienza del visitatore enoturistico e affinare i processi decisionali delle aziende vinicole. Treccani Accademia si propone quindi come un ponte tra tradizione e innovazione, offrendo percorsi formativi per accompagnare il settore vitivinicolo verso un futuro più consapevole, sostenibile e competitivo.
Il talk al Vinitaly 2025 ha delineato un sistema coeso capace di fare rete tra enti, consorzi e imprese. Questa sinergia ha permesso alla Sicilia di puntare sulla qualità certificata, sull’enoturismo evoluto e sulla trasformazione digitale, costruendo un modello virtuoso e replicabile.
Il vino siciliano non è solo un prodotto, ma un vero e proprio bene culturale, capace di raccontare la storia e la bellezza di una terra ricca di tradizioni. Attraverso l’enoturismo e le nuove tecnologie, la Sicilia si prepara ad attrarre un turismo di valore, in grado di valorizzare il patrimonio locale e sostenere le comunità.
In questo contesto, il panorama vitivinicolo siciliano si profila come un esempio di come le aziende possano innovare senza dimenticare le proprie radici. L’approccio integrato tra cultura, economia e tecnologia si traduce in un futuro promettente per l’enogastronomia siciliana, che continua a conquistare il palato e il cuore di turisti e appassionati di vino in tutto il mondo.