Alice Feiring, con il suo inconfondibile stile ribelle e la sua personalità vibrante, è senza dubbio una delle figure più influenti nel panorama del vino naturale. Nata a Long Island, New York, da una famiglia che ha vissuto un tragico episodio legato a un serial killer, Feiring ha saputo trasformare le sue esperienze in una passione profonda per il vino. La sua carriera è un viaggio che l’ha portata a esplorare le tradizioni vinicole dalla Francia alla Georgia, fino all’Italia.
Considerata una delle voci più autorevoli sui vini artigianali, ha scritto per alcune delle testate più prestigiose del mondo, come il New York Times e il Wall Street Journal. La sua passione per il vino naturale, prodotto con interventi minimi in vigna e in cantina, è stata la forza trainante della sua carriera. Tuttavia, il suo impegno non è stato privo di controversie. Gli avversari dei vini naturali, in particolare in Italia, hanno criticato le sue affermazioni, ma Feiring ha sempre mantenuto salda la sua posizione, raccontando verità scomode e difendendo il movimento con determinazione.
Nel 2019, un articolo del New York Times intitolato “Il vino naturale è morto?” ha catturato l’attenzione del mondo, mettendo in guardia contro la corruzione del movimento da parte di grandi aziende che sfruttano il termine “naturale” senza rispettarne i principi fondativi. Questo tema rimane attuale, e nel corso di un’intervista recente, Feiring ha condiviso le sue riflessioni sui cambiamenti nel mondo del vino naturale.
“Se guardiamo al mercato attuale, possiamo dire che la situazione è peggiorata. Troppi vini scadenti stanno invadendo gli scaffali, e il costo del vino è aumentato, mentre il consumo è in calo”, ha dichiarato Feiring. La sua preoccupazione per la qualità è evidente, poiché sempre più cantine producono vini etichettati come naturali ma che non rispettano i metodi artigianali, ricorrendo a pratiche come filtrazioni invasive, che non dovrebbero far parte della filosofia dei vini naturali.
La conversazione si è spostata sui conflitti interni all’interno del movimento. “Ci sono dispute tra i produttori, specialmente riguardo all’uso dei solfiti e su chi possa definirsi davvero ‘naturale’. Tuttavia, ciò che è interessante è che molti eventi del vino si stanno distanziando dalla parola ‘naturale’, per attrarre più cantine e generare maggiori profitti”, ha spiegato. Per alcuni, il termine “vino naturale” è diventato sinonimo di “vino difettoso”, complicando ulteriormente la situazione.
Feiring ha anche affrontato la questione dei difetti nel vino, come il Brett, un tipo di lievito che può conferire sapori indesiderati. “Alcuni hanno una tolleranza zero per il Brett, mentre io credo che una piccola quantità possa essere accettabile. Tuttavia, quando il Brett sovrasta il frutto, diventa un problema”, ha commentato. La sua analogia, che paragona una leggera nota di Brett a una pecora in un campo rispetto a un intero gregge in una stanza chiusa, chiarisce la sua posizione.
Un tema di rilevante attualità è il cambiamento climatico e il suo impatto sul settore vinicolo. Feiring ha evidenziato che i produttori di vino naturale potrebbero essere in una posizione migliore per affrontare questa crisi, in quanto tendono a praticare tecniche più sostenibili e a investire nella cura delle vigne. “I piccoli agricoltori che lavorano in modo naturale sembrano avere un approccio più attivo e consapevole rispetto ai grandi produttori”, ha affermato.
Tuttavia, il mercato del vino sta affrontando una crisi generale, con i giovani che si allontanano sempre di più da questo prodotto. “Il vino è diventato troppo costoso. Quando un buon vino naturale costa almeno 25 dollari a bottiglia, diventa un lusso e non un consumo quotidiano”, ha spiegato Feiring. La competizione con bevande più economiche e attraenti, come i cocktail e la cannabis, complica ulteriormente la situazione.
Nonostante le sfide, Feiring rimane ottimista sul futuro del vino naturale. “La generazione Z arriverà. Il vino è un prodotto affascinante e non scomparirà”, ha concluso, lasciando aperta la porta a una nuova era di esplorazione e scoperta nel mondo del vino.
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