La Provenza è una regione molto interessante sia dal punto di vista paesaggistico, che dal punto di vista enogastronomico. Il paesaggio è decisamente mediterraneo, con presenza di olivi ed erbe aromatiche, inoltre la vicinanza del mare ha portato la cucina provenzale a essere famosa per i piatti di pesce che uniscono il pescato alle erbe e all’aglio utilizzato per l’aïoli, la salsa più utilizzata per accompagnare le ricette a base di pesce e di verdure.
Parlando di viticoltura, in Provenza si producono i più famosi vini rosati della Francia, ma non solo, anche i vini rossi di Bandol e i bianchi di Cassis sono ugualmente noti.
Il clima mediterraneo molto soleggiato e con temperature che d’estate arrivano anche a 40°C crea le condizioni ideali per la coltivazione della vite e il Mistral, vento di terra, contribuisce insieme alla brezza marina a mitigare gli effetti dell’aria troppo secca.
Ripercorrendo la storia del vino in Provenza, sembra che furono gli antichi Greci a iniziare la coltivazione della vite in Provenza, a partire da Massilia (Marsiglia), da loro fondata.
La coltura della vite e l’enologia trovarono poi ulteriore sviluppo nell’epoca Romana e la Provenza è sempre stata una regione molto contesa nel corso dei secoli, facendo sì che viticoltura ed enologia siano state influenzate da questi avvicendamenti di cultura e tradizioni.
In Provenza, i vini subiscono infatti l’influenza della tradizione italiana, sia dal punto di vista enologico che come qualità di viti coltivate, introdotte soprattutto nel periodo in cui la regione faceva parte del Regno di Sardegna, per gran parte del 1800.
I principali vitigni a bacca bianca coltivati in Provenza sono il Bourboulenc, lo Chardonnay, la Clairette, la Grenache Blanc, il Marsanne, il Sauvignon Blanc, il Sémillon, l’Ugni Blanc (Trebbiano Toscano) e il Rolle (Vermentino).
I principali vitigni a bacca nera della Provenza sono il Braquet (Brachetto), il Cabernet Sauvignon, il Calitor, il Carignan, il Cinsaut, il Folle Noir, la Grenache Noir, il Mourvèdre, lo Syrah e il Tibouren.
Le principali aree vitivinicole in Provenza sono quattro:
Secondo il sistema di qualità in vigore in Francia, per quanto riguarda la classificazione di qualità dei vini il livello più basso è riservato ai Vin de Table, ai quali seguono i Vin de Pays, i Vins Délimités de Qualité Supérieure (VDQS, poco diffusi) in Francia ed i vini ad Appellation d’Origine Contrôlée (AOC).
Le sette zone d’Appellation d’Origine Contrôlée della Provenza sono: Bandol, Bellet, Cassis, Coteaux d’Aix-En-Provence et Les Baux-De-Provence, Coteaux Varois, Côtes de Provence e Palette.
Piccola parentesi riguardo alla cucina della Provenza, dove le erbe aromatiche sono il filo conduttore e l’aïoli, salsa a base di uova, aglio e olio extra vergine viene usata per accompagnare pesci, carni ed insalate.
L’insalata più famosa è la salade niçoise (nizzarda) con pomodori, uova sode, tonno e olive e la ratatouille (insalata di ortaggi sminuzzati).
Tra le zuppe ricordiamo la celeberrima bouillabaisse (zuppa di pesce che ricorda il toscano caciucco) e la soupe à la provençale (con patate, olive e aromi). Tra i piatti di carne ricordiamo il daube de bouef (stufato di manzo), mentre tra i dolci meritano di essere ricordati i torroncini e i calissons d’Aix (dolcetti di pasta di mandorla).
Tutti i piatti della cucina provenzale, caratterizzati da varietà, colore e speziatura, si prestano all’abbinamento con i vini locali, sia i freschi bianchi e rosati che i rossi giovani e profumati.
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