La nuova fascetta di Stato per garantire la tracciabilità dei vini Emilia Igt: un passo avanti per il Lambrusco

La tracciabilità del vino sta diventando un aspetto cruciale nel settore enologico, rispondendo alle esigenze di un mercato sempre più attento e informato. La crescente richiesta di garanzie riguardo all’origine e alla qualità dei vini ha portato ad un’attenzione particolare verso le pratiche di produzione e ai disciplinari di qualità. In questo contesto, il Consorzio Tutela Vini Emilia ha annunciato una novità significativa: dal 1 agosto 2025, tutte le bottiglie di vini Emilia Igt, inclusi i rinomati Lambrusco, saranno dotate di una fascetta di Stato anticontraffazione. Questa iniziativa rappresenta un passo importante per garantire la trasparenza e l’autenticità dei prodotti, tutelando al contempo le tradizioni vinicole della regione.

La fascetta di Stato: un contrassegno di sicurezza

La fascetta di Stato è realizzata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e presenta un layout specifico approvato dal Ministero. Sebbene sia obbligatoria per i vini Docg, è stata adottata volontariamente anche per i vini Doc e Igt, come nel caso dell’Emilia Igt. Questo contrassegno è stampato su carta filigranata e include diversi elementi di sicurezza, tra cui:

  1. Microtesto
  2. Numerazioni
  3. Codici di controllo

Questi elementi assicurano una maggiore tracciabilità e autenticità del prodotto. Un aspetto innovativo della fascetta è la presenza di un QR code che consente ai consumatori di accedere a un “passaporto digitale” del vino. Attraverso questo passaporto, è possibile ottenere informazioni essenziali, tra cui:

  • Codice seriale e di controllo del sigillo
  • Anno di produzione
  • Lotto
  • Certificazione
  • Dettagli sul produttore e sull’organismo certificatore

L’importanza della tracciabilità

La tracciabilità non è solo un mezzo per garantire l’autenticità del vino, ma rappresenta anche un valore aggiunto per i consumatori. In un mercato invaso da prodotti contraffatti, la possibilità di risalire all’origine del vino e verificarne la qualità è fondamentale. Questo è particolarmente vero per i vini come l’Emilia Igt, che rappresentano una tradizione vitivinicola storica e un territorio ricco di biodiversità.

La regione Emilia-Romagna è nota per la sua varietà di vini e l’alta qualità delle sue produzioni, in particolare il Lambrusco, che costituisce il 90% della produzione di vini Emilia Igt, con oltre 107 milioni di bottiglie all’anno. La tracciabilità non solo protegge i consumatori, ma valorizza anche il lavoro dei produttori e l’immagine del territorio.

Un incontro di innovazione e tradizione

La decisione del Consorzio Tutela Vini Emilia di adottare la fascetta di Stato è stata accolta con entusiasmo dagli esperti del settore. Davide Frascari, presidente del Consorzio, ha affermato che “l’adozione della fascetta di Stato rappresenta un ulteriore passo avanti nel nostro impegno per la qualità e la tutela del consumatore”. Questo strumento non solo offre una garanzia contro la contraffazione, ma contribuisce a rafforzare la fiducia nei confronti del territorio e delle sue eccellenze.

Francesco Soro, amministratore delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato, ha sottolineato il ruolo cruciale della Zecca e del Poligrafico nella lotta contro la contraffazione e nella tutela delle eccellenze italiane. Le innovazioni tecnologiche hanno reso i prodotti sempre più sicuri e tracciabili, mentre Francesco Liantonio, presidente di Valoritalia, ha evidenziato l’importanza della scelta del Consorzio di adottare la fascetta di Stato come un segnale forte per la trasparenza e la tutela dei consumatori.

L’integrazione della tecnologia con la tradizione vitivinicola non solo migliora la qualità del prodotto, ma crea anche un legame più forte tra produttore e consumatore. Questo approccio pone le basi per un rapporto di fiducia e trasparenza, essenziali in un’epoca in cui l’accesso alle informazioni è sempre più immediato e diretto.

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