Nel panorama vitivinicolo italiano, la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) si conferma ancora una volta il principale canale di vendita del vino italiano. Nel 2024, la GDO ha registrato un volume di vendite pari a 753 milioni di litri di vino e spumante, generando un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro. Nonostante le difficoltà economiche e le tendenze al ribasso dei volumi, la GDO continua a mantenere la sua leadership nel settore, anche nel 2025.
Negli ultimi due anni, l’andamento delle vendite ha mostrato segnali contrastanti. Il 2024 ha visto un calo dei volumi pari al -0,7% rispetto al 2023, sebbene questa flessione sia stata meno marcata rispetto al -2,2% registrato nel 2022. Tuttavia, i dati indicano anche una crescita del valore delle vendite, con un incremento del +2,3% rispetto all’anno precedente. Questi numeri, presentati durante la fiera Vinitaly 2025 a Verona, sono stati elaborati dallo studio “Circana per Vinitaly”.
I primi dati relativi alle 11 settimane del 2025 mostrano un trend preoccupante, con un calo sia a volume (-4,5%) che a valore (-2,7%). Virgilio Romano, Insight Director di Circana, ha avvertito che è prematuro trarre conclusioni definitive, poiché fattori come la data della Pasqua possono influenzare i risultati. Tuttavia, ha sottolineato che i primi quattro mesi dell’anno forniscono indicazioni significative sulle tendenze di consumo.
Un aspetto cruciale emerso dal rapporto è la sofferenza dei vini a prezzo medio-basso, che rappresentano una parte significativa degli acquisti e dei consumi, con un calo del -4,9%. Romano ha suggerito che è vitale lavorare per incrementare il valore della categoria, trasformando l’atto di bere vino in un’esperienza di qualità piuttosto che semplicemente un consumo quantitativo.
In controtendenza, gli spumanti Metodo Charmat stanno registrando una crescita, in particolare nel segmento dei “primi prezzi”, con un aumento a volume del +6,3%. Gli spumanti, trainati dal Prosecco, hanno visto una ripresa a volume (+4,2%) e a valore (+3,6%), mentre i vini fermi continuano a registrare una crescita a valore del 3,1%, ma una diminuzione a volume del -0,7%.
Il vino rosso fermo, pur rimanendo il più venduto con 271 milioni di litri, continua a registrare un calo nei volumi (-1,3%). I bianchi fermi e i rosati stanno contribuendo in modo significativo alle vendite. Le proiezioni di Circana indicano che, nel giro di cinque anni, il vino bianco potrebbe superare il rosso in termini di vendite, un chiaro segno del cambiamento nei gusti dei consumatori. Tra i vini “emergenti”, il siciliano Inzolia e il Vermentino sono al primo e terzo posto rispettivamente, evidenziando la crescente popolarità dei vini bianchi.
Nel 2024, i prezzi di vino e spumante hanno registrato un incremento del 3,1%. Tuttavia, grazie alla diminuzione della tensione inflazionistica, il settore ha visto una maggiore stabilità. I prezzi medi per il vino a denominazione d’origine in bottiglia (Doc, Docg, Igt) sono stati di 5,57 euro al litro, con un aumento contenuto rispetto all’anno precedente.
Un argomento di crescente interesse è la vendita di vino dealcolato, la cui produzione è stata legalizzata in Italia dal dicembre 2024. Romano ha evidenziato che questa nuova categoria potrebbe rappresentare un’opportunità di ripresa per il settore. È necessario coinvolgere i non consumatori e i consumatori occasionali in un processo che dia significato alla categoria e agli investimenti di filiera.
Francesca Benini, rappresentante di Unione Italiana Vini, ha sottolineato l’importanza di adattarsi ai nuovi stili di consumo, evidenziando che i giovani cercano trasparenza e prodotti che si allineano con i loro valori. Il futuro del vino italiano dipenderà dalla capacità delle aziende di dialogare con questo pubblico attraverso canali innovativi.
In conclusione, la sfida per il settore vinicolo rimane quella di innovare senza rinnegare la tradizione, reinterpretando il patrimonio vinicolo italiano in chiave moderna per attrarre nuovi consumatori e affrontare un mercato in continua evoluzione.
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