La Francia abbraccia il vino no e low alcol: boom di consumatori e nuove enoteche specializzate

Negli ultimi anni, la Francia, tradizionalmente considerata la patria del vino, sta assistendo a un fenomeno inedito: l’aumento dell’interesse e dei consumi per i vini e le bevande no e low alcol. Questo cambiamento non è solo un trend passeggero, ma rappresenta un’evoluzione significativa nelle abitudini dei consumatori in un paese che ha fatto della produzione vinicola una delle sue principali tradizioni culturali.

Un settore in fermento

Il mercato delle bevande no e low alcol in Francia è attualmente in piena espansione, con un valore che ha raggiunto i 330 milioni di euro. Questo incremento non si limita solo all’offerta di nuovi prodotti, ma si estende anche all’ampliamento della gamma di cantine tradizionali che si stanno adattando a queste nuove richieste. Non sorprende che anche le fiere dedicate a questi prodotti stiano proliferando, con eventi come Wine Paris che hanno aumentato del 50% lo spazio dedicato ai produttori di vini no e low. Queste manifestazioni, sempre più frequentate, stanno diventando punti di riferimento per un mercato in crescita.

Crollo dei consumi di alcolici

Questo fenomeno è parallelo a un significativo calo del consumo di alcol in Francia. Secondo il sito Meininger’s International, la quantità media di vino consumata pro capite è ora circa un quarto di quella degli anni ’60. L’Osservatorio francese delle tendenze delle droghe e delle dipendenze (OFDT) ha registrato un calo del 13% dal 2021 al 2023, mentre Santé Publique France evidenzia un declino particolarmente marcato tra le fasce di popolazione più giovani.

  1. Nel 2000, l’80% dei giovani francesi affermava di consumare alcolici almeno una volta al mese.
  2. Nel 2022, questa percentuale è scesa al 58%.

Julien Franclet, vicepresidente di Millésime Bio, ha commentato questa tendenza dicendo: «Mi sento di dire che il vino non scomparirà, ma i prodotti dealcolizzati potrebbero soddisfare le aspettative dei consumatori più giovani». Infatti, il 55% dei bevitori di no e low alcol ha meno di 35 anni, rappresentando un segmento significativo della popolazione francese.

L’emergere delle enoteche no alcol

Un altro segnale di questo cambiamento è l’aumento delle enoteche e dei negozi specializzati in bevande senza alcol. Nel 2022, in Francia, erano solo due i rivenditori no alcol; oggi, sono ben 33. Jérôme Cuny, fondatore di La Cave Parallèle, ha sottolineato che la Francia è attualmente il paese europeo con il maggior numero di negozi dedicati a queste categorie di prodotto. Questa crescente domanda si riflette anche nel panorama fieristico, dove eventi come Degré Zero hanno visto un aumento significativo degli espositori, da 35 a oltre 50 tra il 2024 e il 2025.

Un futuro promettente

Il futuro del mercato delle bevande a basso contenuto alcolico sembra luminoso, alimentato da un cambiamento nelle abitudini dei consumatori sempre più attenti al benessere e alla salute. Anche il governo francese ha iniziato a prestare maggiore attenzione alle iniziative di salute pubblica riguardo al consumo di alcol, creando un contesto favorevole per questa evoluzione.

Frédéric Chouquet-Stringer, di Zénothèque, ha affermato: «Rappresenta un’opportunità. Molti produttori di vino sono attualmente in difficoltà, ma c’è una domanda crescente per il vino dealcolizzato, e in questa luce i prodotti no e low non sono affatto una minaccia». Questa affermazione mette in evidenza come il settore possa evolversi e adattarsi alle nuove esigenze del mercato, aprendo la strada a un futuro in cui il vino, in tutte le sue forme, potrà continuare a occupare un posto d’onore nella cultura francese.

La trasformazione del panorama vinicolo francese non è solo una questione di mercato, ma rappresenta anche un cambiamento di mentalità. I consumatori stanno diventando sempre più consapevoli delle loro scelte, preferendo prodotti che non solo soddisfino il palato, ma che si allineino anche con uno stile di vita sano. Questo nuovo approccio potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per il vino in Francia, dove l’innovazione e la tradizione possono coesistere in armonia.

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