Il 2024 si preannuncia come un anno di grandi sfide per l’industria vinicola statunitense, un settore già provato da difficoltà economiche e cambiamenti nei gusti dei consumatori. Secondo il report 2025 della Silicon Valley Bank, circa il 30% delle aziende vitivinicole intervistate ha registrato perdite di fatturato, un incremento significativo rispetto al 24% del 2023. I dati mostrano un indice di fiducia ai minimi storici, il più basso da oltre un decennio. Le problematiche che affliggono il mercato sono molteplici: da un lato, la diminuzione dei consumi di vino è legata al declino della popolazione dei baby boomer, una delle fasce di consumatori più affezionate, e alla crescente popolarità di campagne anti-alcol; dall’altro, il segmento dei vini premium sta vivendo un pericoloso stallo che richiede una comunicazione mirata per attrarre i consumatori di età compresa tra i 30 e i 45 anni.
Uno scenario complesso si complica ulteriormente con l’ipotesi di un nuovo mandato presidenziale per Donald Trump, il quale potrebbe portare a un aumento delle tariffe sui vini di importazione europei. In tale contesto, la Silicon Valley Bank suggerisce che l’adozione di dazi doganali sui vini europei potrebbe favorire la produzione di vino statunitense. I buyer americani, tradizionalmente inclini ad acquistare vino sfuso dall’Europa per rivenderlo sul mercato interno, potrebbero essere incentivati a rivolgersi ai produttori locali. Tuttavia, questa situazione potrebbe comportare anche danni per gli importatori e i distributori che hanno costruito il loro core business attorno ai vini europei.
Nonostante le difficoltà generali, il rapporto sottolinea che alcuni vini stanno registrando performance positive. Tra questi:
Quest’ultimo è visto come un simbolo di freschezza e convivialità, capace di attrarre i consumatori più giovani. Rob McMillan, responsabile della divisione vini di Silicon Valley Bank, afferma che il Prosecco è percepito come una bevanda celebrativa accessibile, il che lo rende un ottimo punto di ingresso per i giovani consumatori che oggi si avvicinano al vino, spesso preferendo bevande come le acque frizzanti aromatizzate.
Il settore deve affrontare una crisi strutturale con il calo della popolazione baby boomer, che entro il 2037 potrebbe ridursi di 4,4 milioni di unità. La speranza risiede nella fascia di età tra i 31 e i 39 anni, che, pur avendo già provato il vino, necessita di essere convertita in consumatori abituali. McMillan osserva che solo il 3% dei consumatori sotto i 60 anni beve esclusivamente vino, mentre tra gli over 60, questa percentuale varia tra il 7% e il 10%. La sfida è quella di attrarre i più giovani, che attualmente tendono a preferire birra e superalcolici.
L’Outlook 2025 prevede un ulteriore calo delle vendite online e delle degustazioni in cantina, con i giovani che continueranno a optare per altre bevande. Le proiezioni indicano una flessione compresa tra l’1% e il 3% a volume e una crescita zero in valore per il 2024. Anche per il 2025, si prevede un ulteriore calo dell’1% sia in volume che in valore. Tuttavia, se l’industria riuscirà a mantenere i prezzi competitivi, potrebbe mitigare i danni. Le abbondanti scorte nelle cantine statunitensi potrebbero spingere i produttori a offrire sconti su vini di ogni tipo, dai vini sfusi a quelli imbottigliati, rendendo il 2025 un anno favorevole per i consumatori in cerca di buoni affari.
In un contesto in cui i vigneti sono messi in vendita a prezzi inferiori rispetto al passato, le aziende interessate ad acquisire nuovi terreni potrebbero trovare opportunità interessanti. Inoltre, il segmento premium, che nel 2024 non ha brillato come previsto, potrebbe riprendersi ma in modo piatto, con una crescita attesa tra il 2027 e il 2029, seguendo l’andamento del tasso di inflazione.
Il rapporto della Silicon Valley Bank evidenzia quindi un quadro complesso per l’industria vinicola statunitense, caratterizzato da sfide significative ma anche da opportunità per i vini più freschi e accessibili come il Prosecco. Le aziende devono adattarsi rapidamente ai cambiamenti nel consumo e ristrutturare le loro strategie di marketing per attrarre le nuove generazioni, il cui interesse per il vino è ancora in fase di sviluppo. Con una comunicazione mirata e una strategia di prezzo adeguata, il settore potrebbe trovare la strada per una ripresa, anche in un panorama di incertezze economiche e sociali.
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