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Italia: il re delle bollicine per la Francia

L’affascinante competizione tra Italia e Francia nel settore vinicolo ha assunto nel 2023 contorni ancor più interessanti, con l’Italia che si afferma come principale fornitore di bollicine per il mercato francese. Secondo una ricerca condotta da Nomisma, la Francia ha importato dall’estero vini per un valore complessivo di 968 milioni di euro, di cui ben il 25% proviene dall’Italia. Questo dato evidenzia un trend crescente, con l’Italia che non solo ha consolidato la sua posizione di primo esportatore, ma ha anche aumentato la propria incidenza nel mercato francese dei vini fermi e frizzanti, nonché degli spumanti.

Il successo del Prosecco in Francia

Il Prosecco si conferma come il vino a denominazione di origine protetta (DOP) italiano più venduto in Francia, aprendo la strada a un incremento delle esportazioni che dal 2019 al 2024 sono più che raddoppiate, con un’impressionante crescita del 130%. Questo fenomeno ha reso la Francia il terzo mercato di sbocco più importante per le bollicine italiane, dopo Stati Uniti e Regno Unito. I consumatori francesi, sempre più appassionati di bollicine italiane, sembrano apprezzare la freschezza e la versatilità del Prosecco, rendendolo una scelta privilegiata per numerose occasioni, da aperitivi a celebrazioni.

La competizione con la Spagna e il mercato del vino

Nel contesto di questo mercato in evoluzione, è importante notare che la Spagna si distingue nel segmento del bag in box e dello sfuso, rappresentando una quota del 74% in queste categorie. Tuttavia, l’Italia non si lascia intimidire e continua a primeggiare nelle vendite di vini imbottigliati di alta qualità. La competizione tra i vari paesi produttori di vino è intensa, ma la qualità e l’appeal del vino italiano stanno facendo la differenza.

L’importanza del convegno Wine Paris

Un elemento fondamentale di questo quadro è il convegno Wine Paris, un evento di tre giorni che si svolge nella capitale francese, dove esperti e appassionati del settore si riuniscono per discutere e promuovere il vino. Questo evento è cruciale per le aziende vinicole, poiché offre una piattaforma per esporre i propri prodotti e per connettersi con distributori e rivenditori. La presenza dell’Italia è sempre più forte, riflettendo il crescente riconoscimento delle bollicine italiane a livello internazionale.

Denis Pantini, responsabile Agrifood e Wine Monitor di Nomisma, ha sottolineato che la Francia, con una media di 44 milioni di ettolitri di vino prodotti negli ultimi cinque anni, si contende annualmente il titolo di maggior produttore mondiale con l’Italia. Tuttavia, la Francia mantiene un vantaggio significativo in termini di valore dell’export, che nel 2023 ha raggiunto quasi 12 miliardi di euro, rispetto ai 7,6 miliardi dell’Italia. Questo divario evidenzia l’importanza del marchio e della reputazione, elementi in cui la Francia ha storicamente eccelso.

Opportunità per i produttori italiani

Recentemente, tuttavia, l’export francese ha affrontato difficoltà significative. La crisi dei vini rossi ha colpito duramente, con una riduzione del 12% delle bottiglie esportate di Bordeaux tra il 2022 e il 2023 e un calo ancora più marcato del 16% per le bottiglie di Borgogna. Inoltre, il mercato dello Champagne ha subito un’importante flessione, con un -11% nei volumi esportati nel 2024 rispetto all’anno precedente. Questi fattori hanno reso il panorama del vino francese più turbolento, creando opportunità per i produttori italiani di capitalizzare sulla crescente domanda di bollicine di qualità.

L’attenzione dei consumatori nei confronti delle bollicine italiane non si limita al Prosecco. Altri vini spumanti italiani, come il Franciacorta e il Trento DOC, stanno guadagnando popolarità, grazie alla loro qualità e alla loro capacità di competere con i più blasonati Champagne. Questo dimostra che l’Italia non è solo un fornitore di quantità, ma anche di qualità, contribuendo così a una diversificazione del mercato vinicolo francese.

La ricerca di Nomisma ha anche evidenziato come il panorama dei consumi stia cambiando. I consumatori francesi, sempre più aperti a nuove esperienze, stanno esplorando vini provenienti da diversi territori italiani, ampliando le loro scelte oltre i tradizionali marchi. Questo fenomeno è alimentato anche da un crescente interesse per la sostenibilità e la produzione biologica, ambiti in cui molti produttori italiani stanno investendo notevolmente.

In attesa di ulteriori analisi e approfondimenti sui dati del mercato vinicolo, il prossimo evento da segnalare sarà l’XI Forum Nomisma Agroalimentare Wine Monitor, che si terrà il 14 febbraio. Durante questo incontro, esperti del settore discuteranno le tendenze attuali e le prospettive future per il mercato del vino, offrendo uno sguardo approfondito su come le dinamiche tra Italia e Francia si evolveranno nei prossimi anni.

In sintesi, il 2023 si presenta come un anno cruciale per il mercato delle bollicine, con l’Italia che si conferma come il principale fornitore per la Francia. Mentre la competizione tra i due paesi continua, è chiaro che l’innovazione e la qualità saranno la chiave per il successo in questo settore in continua evoluzione.

Redazione Vinamundi

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