In Irlanda è diventata legge l’etichettatura sanitaria sugli alcolici, compresi i vini. Il regolamento prevede l’obbligo di inserire nelle etichette delle bottiglie, oltre al contenuto calorico e i grammi di alcol contenuti nel prodotto, anche le avvertenze sui relativi rischi per la salute legati al consumo di alcol. Lo ha annunciato il ministro della Salute Stephen Donnelly: “Sono lieto che siamo il primo paese al mondo a compiere questo passo e introdurre un’etichettatura sanitaria completa dei prodotti alcolici – ha dichiarato Donnelly – non vedo l’ora che altri paesi seguano il nostro esempio”. La legge, primo esempio in Europa, prevede l’obbligo di indicare le varie conseguenze derivanti dal consumo di alcol, soprattutto durante la gravidanza, e di sottolineare la possibilità dell’insorgere di malattie del fegato e tumori.
Il regolamento ha provocato reazioni avverse da parte dei Paesi produttori di vino, come anche l’Italia.
Le prime etichette si vedranno a partire dal 22 maggio 2026, dopo un periodo di transizione. La legge, che rappresenta il primo esempio in Europa, prevede che le etichette dei prodotti alcolici mostrino le avvertenze sui rischi di consumare alcol durante la gravidanza e sul rischio di malattie del fegato e tumori mortali dovuti al consumo di alcol.
All’origine di questa decisione c’è la volontà di voler contrastare il fenomeno dell’alcolismo che coinvolge una grande fetta di popolazione irlandese. Nel Paese l’abuso di alcol è un problema molto sentito, secondo i dati di Alcohol action Ireland, circa il 70% degli uomini e il 34% delle donne sono considerati bevitori a rischio e circa 150mila persone sono dipendenti da alcol.
L’etichetta sanitaria obbligatoria ha fatto preoccupare i diversi Stati dell’Unione Europea, 13 in tutto, tra cui l’Italia, che hanno sollevato diverse critiche nei confronti di un provvedimento che potrebbe limitare gli scambi commerciali. Il nuovo regolamento è stato considerato dai Paesi “ingiustificato e sproporzionato“.
Il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha commentato così la decisione: “Lavoreremo, insieme al collega Tajani, con il quale ci stiamo confrontando proprio in queste ore, per capire – anche insieme alle altre nazioni europee, come Francia e Spagna, ma non solo, che hanno sottoscritto con noi un documento di forte critica all’azione irlandese – come contrastare questa scelta dell’Irlanda anche in nome della difesa di un mercato europeo che sia rispettoso di prodotti di ogni nazione”.
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