La viticoltura italiana, un simbolo della nostra cultura e della nostra economia, si trova oggi a fronteggiare sfide senza precedenti. I cambiamenti climatici e le malattie delle piante mettono in discussione non solo la qualità dei vini, ma anche la sostenibilità dell’intero settore. In questo contesto, il Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria) svolge un ruolo cruciale, investendo nella ricerca di vitigni resistenti e nell’applicazione delle Tecnologie di Evoluzione Assistita (Tea).
L’innovazione è la chiave per garantire un futuro luminoso alla viticoltura italiana. Durante il talk “Tea & vitigni resistenti: a che punto siamo?” tenutosi al Vinitaly 2025 a Verona, esperti del settore, ricercatori e rappresentanti istituzionali si sono riuniti per discutere i progressi compiuti. Riccardo Velasco, direttore di Crea Viticoltura ed Enologia, ha condiviso notizie entusiasmanti sullo stato delle ricerche, affermando che “abbiamo ottenuto le prime piante pronte in vitro per essere portate in campo non appena ci saranno le autorizzazioni”. I vitigni sviluppati sono resistenti a una moltitudine di malattie diffuse e presentano portainnesti capaci di resistere allo stress idrico, evidenziando l’interesse crescente da parte delle aziende vinicole per queste innovazioni.
L’importanza dei vitigni resistenti
I vitigni resistenti, noti anche come Piwi (acronimo di “Pilzwiderstandsfähige”, ovvero resistenti ai funghi), sono il risultato di incroci naturali che combinano un vitigno nobile con uno donatore di polline resistente. Queste varietà non solo mantengono la qualità delle varietà tradizionali, ma offrono anche una risposta efficace alle malattie fungine, che rappresentano una delle principali preoccupazioni per i viticoltori. Giangiacomo Bonaldi Gallarati Scotti, presidente di Federdoc, ha evidenziato come il mondo produttivo attenda con ansia l’introduzione di queste varietà, che potrebbero rivoluzionare il panorama vitivinicolo italiano.
Tecnologie di Evoluzione Assistita
Le Tecnologie di Evoluzione Assistita (Tea) sono un altro strumento fondamentale nella ricerca vitivinicola. Queste tecnologie consentono di sviluppare nuovi cloni di varietà esistenti, sia autoctone che internazionali, rendendoli meno suscettibili a malattie e stress ambientali. I benefici delle Tea includono:
- Promozione della biodiversità.
- Mantenimento delle caratteristiche organolettiche dei vini.
- Garanzia di continuità nella produzione e nel mercato.
Il Crea non si limita a creare varietà resistenti; si impegna anche a valutare la sostenibilità economica di queste innovazioni. Andrea Rocchi, presidente del Crea, ha affermato: “dobbiamo assicurarci che queste nuove varietà rispondano alle esigenze dell’agricoltura italiana”. Questo approccio multidimensionale è essenziale per garantire che le innovazioni siano scientificamente valide e economicamente vantaggiose per i viticoltori.
Educazione e comunicazione nel settore
Un altro aspetto fondamentale riguarda la comunicazione e l’educazione dei produttori. Molti viticoltori tradizionali potrebbero essere scettici riguardo all’adozione di nuove varietà o tecnologie. Pertanto, è cruciale organizzare eventi, come il talk al Vinitaly, per informare e sensibilizzare il settore sui benefici dei vitigni resistenti e delle Tea. I produttori devono essere coinvolti attivamente nel processo di innovazione per garantire una transizione fluida e fruttuosa.
Inoltre, l’implementazione di vitigni resistenti e tecnologie avanzate potrebbe favorire anche la sostenibilità ambientale. Con l’aumento delle temperature e la scarsità d’acqua, i portainnesti resistenti allo stress idrico rappresentano una soluzione efficace per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico. L’adozione di pratiche vitivinicole sostenibili non solo aiuta a preservare l’ambiente, ma migliora anche l’immagine dei vini italiani nel mercato globale, sempre più attento alla sostenibilità.
Il futuro della viticoltura italiana dipenderà quindi dalla capacità di innovare e adattarsi ai cambiamenti. Le ricerche del Crea sui vitigni resistenti e sulle Tecnologie di Evoluzione Assistita rappresentano un passo fondamentale verso un settore vitivinicolo più resiliente e sostenibile. Con il coinvolgimento attivo dei produttori, la condivisione delle conoscenze e una collaborazione tra ricerca e industria, l’industria del vino italiana può affrontare le sfide del futuro con maggiore sicurezza e determinazione. La strada è segnata, e il Crea è pronto a guidare il settore verso un orizzonte di nuove opportunità.