Il mondo del vino è un universo affascinante, ricco di tradizioni e innovazioni. Recentemente, durante la masterclass “Il vino del domani: 9 visioni di eccellenza” condotta dall’esperta Cristina Mercuri al Vinitaly 2025, è emerso come il futuro del vino italiano sia nelle mani di coloro che riescono a combinare innovazione e rispetto per le proprie radici territoriali. Questo evento ha messo in evidenza come nove produttori dell’Italian Signature Wines Academy (ISWA) stiano reinterpretando l’identità dei loro vini, creando una nuova lettura dei rispettivi territori.
La missione dell’ISWA
Fondata nel 2014 da alcuni leader delle più prestigiose denominazioni vinicole italiane, l’ISWA ha come obiettivo quello di far comprendere ai consumatori il vero significato di autenticità e qualità legate al vino e all’ospitalità italiana. Oggi, l’ISWA include nomi illustri come Fontanafredda, Bellavista, Allegrini, Villa Sandi e Frescobaldi, rappresentando oltre 60 marchi e più di 5.000 ettari di vigneto. Queste aziende generano un fatturato che supera i 550 milioni di euro, con un’export che si attesta intorno al 60% delle 35 milioni di bottiglie prodotte annualmente.
Innovazione e tradizione: esempi significativi
Durante la masterclass, sono state analizzate diverse strategie di innovazione adottate dalle cantine, rivelando come queste realtà stiano rispondendo alle sfide del mercato attuale. Ecco alcuni esempi:
- Villa Sandi ha lanciato il Valdobbiadene Prosecco Superiore Le Rivette, il primo Cartizze in versione Brut, distinguendosi nel panorama delle produzioni DOCG.
- Bellavista ha presentato Alma, l’Extra Brut Assemblage I, frutto di una collaborazione con l’enologo francese Richard Geoffroy, puntando a una maggiore linearità attraverso l’uso innovativo della tecnologia.
- Feudi di San Gregorio ha sottolineato l’importanza della sostenibilità, evidenziando come la viticoltura di qualità sia sempre stata orientata al futuro.
- Planeta ha presentato Eruzione 1614, un Catarratto in purezza che racconta la storia del territorio attraverso le eruzioni vulcaniche.
La valorizzazione del territorio
Un elemento chiave emerso dalla masterclass è l’importanza della valorizzazione del territorio. Frescobaldi, con oltre 700 anni di storia, ha deciso di innovare anche nella produzione di rosati, mentre il Cerasuolo d’Abruzzo di Masciarelli rappresenta un esempio di come il vino possa evolvere e adattarsi. Inoltre, Allegrini ha intrapreso un percorso di innovazione, tornando a una composizione più tradizionale con Corvina e Corvinone nel suo La Grola.
In questo contesto, il Montefalco Sagrantino 25 anni di Arnaldo Caprai evidenzia come una visione chiara e identitaria possa trasformare il mercato. Marco Caprai ha sottolineato l’importanza di produrre vini comprensibili e apprezzati, un approccio che ha portato il Sagrantino a ottenere riconoscimenti a livello mondiale.
Questi esempi dimostrano che il “vino del domani” può essere realizzato seguendo i trend e innovando, ma sempre mantenendo un legame profondo con il territorio e le sue tradizioni. L’innovazione, quando è radicata nella sostenibilità e nella cultura locale, arricchisce il panorama vinicolo italiano e contribuisce a preservare un patrimonio culturale che è parte integrante della nostra identità.