Dalle uve rosa giapponesi dolci e succose nasce un vino delicato e raffinato, ecco cos’è il vino koshu e come viene realizzato
In Giappone viene coltivata un’uva unica al mondo: è rosa, si chiama “uva koshu” e con essa viene prodotto un vino apprezzato in tutto il mondo, che prende il suo stesso nome. Le foto di questa bellissima varietà d’uva stanno facendo il giro del web, scatenando lo stupore di molte persone. L’altitudine e il clima temperato favoriscono la maturazione lenta di queste uve, la coltivazione avviene infatti in luoghi freschi e umidi, come quello della regione di Yamanashi, circondata dalle montagne. Si ritiene che sia stata introdotta in Giappone oltre 1.000 anni fa, ma cos’è esattamente l’uva rosa Koshu e perché il suo vino è così speciale?
Le uve Koshu si distinguono per il loro colore rosa tenue, una caratteristica che le rende uniche nel panorama vitivinicolo internazionale. Questa varietà particolare è un esempio di come il Giappone riesce a offrire vini unici e raffinati. Nonostante questo raro vitigno giapponese sia diventato famoso da poco, in realtà è antichissimo. Le sue origini risalgono al periodo Nara (710-794 d.C.) quando i monaci buddisti diffusero la produzione in tutto il territorio giapponese. I vitigni sono nati dall’unione tra la vitis vinifera e l’asiatica vitis Davidii, una vite selvatica asiatica.
I vitigni si trovano principalmente nella regione di Yamanashi, situata ai piedi del monte Fuji, dove godono di un clima ideale e delle condizioni naturali perfette per la crescita. Qui nascono uve di alta qualità e la zona attira ogni anno tantissimi visitatori incuriositi dai particolari acini rosa. Questo colore deriva da una elevata concentrazione di antocianine, pigmenti naturali presenti nella buccia dell’uva.
Negli ultimi decenni il vino Koshu è stato valorizzato in tante zone del mondo. Negli anni i viticoltori giapponesi hanno perfezionato sempre di più le tecniche di vinificazione investendo anche in tecnologie moderne. Oggi è un vitigno molto versatile, che offre vini secchi ma anche frizzanti, bianchi, rosati e passiti. Tra le cantine più conosciute ci sono Château Mercian e Grace Wine.
La raccolta delle uve Koshu avviene generalmente tra la fine di settembre e ottobre. La vendemmia è fatta a mano per garantire che solo i grappoli migliori vengano utilizzati per la vinificazione. La fermentazione avviene a temperature controllate, intorno ai 15-18°C, per favorire l’espressione degli aromi fruttati e floreali tipici del Koshu.
Dalle uve rosa giapponesi dolci e succose nasce un vino delicato e raffinato, caratterizzato da note floreali, con sentori di agrumi, mela, pesca e fiori bianchi e a volte un tocco di erbe aromatiche. Il vino ha una bassa acidità, è solitamente leggero, fresco ed equilibrato. Accompagna perfettamente piatti a base di pesce e sushi (specialmente con varietà leggere come il tonno o il salmone), verdure (avocado, cetrioli o edamame) e carni bianche (pollo alla griglia, tacchino), aperitivi, formaggi freschi a pasta molle come il brie, il camembert o la ricotta, ma anche dessert e frutta fresca o dessert leggeri.
Il Koshu è l’esempio di come la vinificazione giapponese abbia saputo valorizzare un vitigno autoctono per produrre vini sempre più apprezzati in tutto il mondo.
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