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In Francia il vino perde terreno: boom per le bevande analcoliche

Il consumo di vino in Francia, tradizionalmente legato alla cultura gastronomica e alle celebrazioni sociali, sta vivendo un momento di declino. Recenti ricerche, come quelle condotte dall’istituto di ricerca OpinionWay, rivelano che il 20% dei francesi afferma di non bere mai vino, con una percentuale che sale al 25% tra i giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Questo dato solleva interrogativi sul futuro del settore vinicolo francese e mette in luce un cambiamento nei gusti dei consumatori.

Le ragioni di questo trend sono molteplici. In primo luogo, la concorrenza di altre bevande alcoliche, in particolare la birra, ha conquistato un’immagine di freschezza e convivialità. Il 56% degli intervistati ha dichiarato di preferire alternative al vino, evidenziando un cambiamento nei gusti. Inoltre, il crescente interesse per uno stile di vita salutistico ha spinto il 13% della popolazione a ridurre o eliminare il consumo di vino per motivi di benessere fisico e mentale.

Motivi economici e sociali

La disaffezione nei confronti del vino non è solo una questione di preferenze personali. Molti francesi citano anche motivi economici e sociali. Ecco alcuni dati significativi:

  1. 48% degli intervistati ritiene che un prezzo più accessibile del vino potrebbe incoraggiarne un consumo maggiore.
  2. 50% desidera una maggiore trasparenza sulle etichette, con informazioni dettagliate riguardo alla produzione e alla sostenibilità.

Queste richieste riflettono una maggiore consapevolezza verso le pratiche agricole sostenibili e l’impatto ambientale delle scelte alimentari.

Nuove abitudini di consumo

In questo contesto, si stanno affermando nuove abitudini di consumo. Molti consumatori mostrano un crescente interesse per formati più piccoli, come le bottiglie da 50 cl o il vino in lattina, che offrono un approccio meno impegnativo al consumo di vino. A Bordeaux, è stata recentemente inaugurata Belles Grappes, la prima enoteca interamente dedicata ai vini dealcolati. La fondatrice, Anne Kettaneh, ha dichiarato che l’iniziativa nasce per rispondere a una domanda in crescita per alternative senza alcol.

Un fenomeno europeo

Questo fenomeno non è limitato alla Francia. In Regno Unito, un’indagine ha rivelato che il 38% dei bevitori adulti consuma regolarmente bevande analcoliche o a basso contenuto alcolico. Anche in Spagna, il noto produttore Familia Torres ha annunciato un investimento di 6 milioni di euro per una nuova cantina dedicata esclusivamente ai vini dealcolati. La Commissione Europea, nel 2021, ha stabilito una regolamentazione per i termini “dealcolizzato” e “parzialmente dealcolizzato”, aprendo la strada a una maggiore varietà di prodotti disponibili sul mercato.

Il calo del consumo di vino in Francia ha portato a conseguenze significative per l’industria vitivinicola. Con una produzione che supera la domanda, il governo francese ha annunciato un piano da 109,8 milioni di euro per l’estirpazione dei vigneti in eccesso. Questo intervento si inserisce in un contesto di crisi del settore, affrontando sfide legate ai cambiamenti nei comportamenti del consumatore e alle condizioni climatiche avverse.

Il futuro del vino in Europa, e in particolare in Francia, si presenta quindi come un campo di opportunità e sfide. Le cantine e i produttori saranno chiamati a innovare e a rispondere alle esigenze di una clientela sempre più attenta alla salute e alla sostenibilità, creando un panorama in evoluzione che riflette i gusti e le preoccupazioni contemporanee.

Redazione Vinamundi

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