Arriva una notizia importante per il mondo del food delivery, a seguito della decisione di una nota azienda che ha deciso di chiudere il servizio in Italia: ecco il motivo e i dettagli
Una notizia rilevante che sta tenendo banco in queste ore, quella legata al mondo del food delivery in Italia e ad una nota ed importante azienda del settore che ha deciso di lasciare il Paese per quanto riguarda tale specifico settore: ad annunciarlo l’azienda stessa, insieme al motivo.
C’è sempre grande attenzione sul settore del food delivery in Italia, una dimensione dalla grande importanza che unisce aziende, e quindi operatori, così come ristoratori e commercianti, nonché ovviamente l’utenza stessa.
Un mondo che ha le proprie dinamiche, meccanismi di funzionamento, costi e tutti gli aspetti a cui prestare attenzione che possono portare anche alla decisione, qualora le cose non si mettano bene, di abbandonare il settore, lasciando il Paese relativamente a tale specifico servizio, proprio come avvenuto purtroppo in questa occasione.
Come i più attenti e tutti coloro che utilizzano il servizio di consegna a domicilio di cibo, alimenti e prodotti sapranno, tra gli operatori più noti vi sono Just Eat, Glovo, Deliveroo e così via, senza dimenticare ovviamente una realtà importante come quella rappresentata da Uber Eats.
Ed è proprio quest’ultimo ad aver deciso di chiudere tale servizio in Italia, mediante un annuncio sul proprio sito aziendale.
Uber Eats infatti ha spiegato che sfortunatamente in questi anni la crescita non è stata in linea rispetto alle aspettative poste per garantire un business sostenibile in un ampio arco temporale.
Dunque, spiega di aver assunto la decisione, difficile, di interrompere le operazioni legate alla consegna del cibo, nel Paese, mediante l’applicazione.
Food Delivery, perché Uber Eats decide chiudere il servizio in Italia: restano i servizi di mobilità
Giungono dunque a temine le attività di food delivery di Uber Eats in Italia, a seguito della decisione della nota ed importane azienda e piattaforma di ordinazione e consegna del cibo.
Come si legge nell’annuncio, arriva la conclusione di un viaggio che ha avuto inizio a Milano nel 2016, e durante tali anni sono state raggiunte più di sessanta città nelle diverse Regioni del Paese, lavorando insieme a migliaia di ristoratori partner che hanno beneficiato dei servizi per l’ampliamento della clientela e delle opportunità del loro business.
Soprattutto, si sottolinea, in periodi particolari come quello legato alla pandemia. Sette anni dove tantissimi corrieri e delivery partner hanno avuto modo di guadagnare mediante l’applicazione, in maniera semplice ed immediata.
Uber Eats si sofferma anche su quello che oggi rappresenta il principale proposito dell’azienda, ovvero “fare il possibile per i nostri dipendenti”. Si rimarca che, “in conformità con le leggi vigenti”, lo scopo è di assicurare al contempo una “transizione senza problemi” in relazione ai ristoranti e corrieri che fanno uso della piattaforma.
Anche in presenza di tale complicata scelta, Uber Eats ribadisce il proprio impegno nei confronti dell’Italia, spiegando che non vi è assolutamente l’intenzione di abbandonarla.
Infatti, si legge, la difficile scelta presa in relazione al food delivery, permetterà all’azienda di concentrarsi maggiormente sui propri servizi di mobilità, dove si registra una rilevante crescita.
