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Il vino

Il vitigno Trebbiano, storia e caratteristiche

Il Trebbiano è un vitigno a bacca bianca tra i più coltivati, da cui deriva un vino leggero da consumarsi preferibilmente entro l’anno successivo della vendemmia. In Francia viene utilizzato per i distillati, come il Cognac e l’Armagnac. Inoltre, non esiste un un unico Trebbiano, ma ne esistono molti cloni: il toscano, l’abruzzese, lo spoletino, il romagnolo giusto per fare qualche esempio.

Foto da Unsplash
@Kelli McClintock

La storia

Si pensa che il Trebbiano sia originario del periodo etrusco-romano e si sia diffuso primariamente sui colli romagnoli. Altre teorie sull’origine del nome fanno riferimento alla Val Trebbia e al fiume omonimo, sui colli piacentini, ma anche ai diversi paesi chiamati Trebbo o Trebbio, presenti un po’ ovunque in Italia.

Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, parla di un vinum trebulanum prodotto in agro Trebulanis, vicino Capua e aggiunge che questo vino si distingue rispetto ai vini comuni molto diffusi in Campania e bevuti dal popolo.

Dal ceppo del Trebbiano, negli anni, nacquero differenti vitigni simili tra loro e coltivati tutti in Italia. Il vitigno ha un buon adattamento alle diverse zone climatiche e territoriali, e grazie queste sue caratteristiche ha avuto una forte diffusione su gran parte della penisola, ma anche in qualche zona della Francia e della California.

Foto da Unsplash
@Sven Wilhelm

Le caratteristiche

Il Trebbiano ha un grappolo medio-grande, con acini grossi e dalla buccia spessa. Il suo colore è giallo paglierino con sfumature verdastre. L’uva di questo vitigno si adatta bene a diversi tipi di terreno ma preferisce le zone collinari di circa 500 metri di altezza, non eccessivamente calde, con terricci umidi e soprattutto non interessate da periodi di siccità. Il vitigno è anche abbastanza resistente nei confronti dei parassiti.

Questi vino ha una maturazione piuttosto tardiva, che garantisce produzione abbondante e costante. A inizio di ottobre avviene la raccolta, poi avviene la fermentazione che dura 20 giorni, a una temperatura di 15 gradi, e infine il vino viene affinato in botti d’acciaio.

Al naso il Trebbiano è di meda intensità e complessità, con note fruttate di mele gialle poco mature, e floreali, di fiori di campo. Se il vino è stato lasciato a fermentare o ad affinare in legno, potrebbe avere anche note di vaniglia o di leggera tostatura.

Il Trebbiano è un vino mediamente acidulo che non lascia particolari sensazioni olfattive e al palato.
Il suo aroma è intenso ma delicato e il suo sapore è sapido, asciutto ed armonico. Gli abbinamenti migliori in cucina sono con piatti semplici o a base di affettati, verdure, ma anche piatti di crostacei e pesce. La temperatura perfetta per servirlo è intorno agli 8 gradi.

Blu Di Marco

Sono laureanda in Lettere moderne presso l’Università Statale di Milano. Appassionata di libri da quando ero in pancia, potrei dire di vivere in una casa di carta. Dal 2021 sono editor e autrice anche per Giovani Reporter

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