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Il vino

Il vitigno spagnolo Verdejo, storia e caratteristiche

Il Verdejo è un vitigno a bacca bianca autoctono della Spagna, in particolare della zona di Rueda, di cui è il principale prodotto vitivinicolo. Il nome deriva proprio dalla colorazione del vino, di un giallo pagliericcio che tende al verdognolo, e richiama i sapori di limone e kiwi.

Immagine | Unsplash
@Alev Takil

La storia

Le origini del Verdejo risalirebbero ai tempi dell’alto Medioevo. Probabilmente questo vino proviene dalle aree meridionali della Spagna e fu poi introdotto nella regione di Castiglia e Leon dai mozarabi, popolazione cristiana integrata nei flussi arabi del tempo. Per secoli il Verdejo è rimasto nell’ombra, oscurato dalla fortuna del vino Palomino, vitigno molto diffuso nella zona. Ma fortunatamente alcuni viticoltori locali riscoprirono il Verdejo e lo portarono alla ribalta sulla scena internazionale.

Ancora oggi vi sono alcuni vitigni di Verdejo produttivi, anche dopo secoli di servizio. La particolarità, oltre al fatto che provengono da tempi così antichi, risiede nel fatto che alcuni di questi sono sopravvissuti all’epidemia di filossera che colpì l’Europa nella metà dell’Ottoccento, distruggendo buona parte del patrimonio vitivinicoli del continente.

Immagine | Unsplash
@Markus Winkler

Le caratteristiche

Il Verdejo predilige climi secchi e continentali, e necessita di molta luce solare. Gli giovano le escursioni termiche che portano alla maturazione di proprietà nell’uva che rilasciano un’esplosione di aromi e freschezza durante la fermentazione. Questo tipo di uva è esaltata da terreni poco fertili  e dalla terra pietrosa, che la rendono molto resistente, sebbene non tanto vigorosa, ma con una nota spiccatamente minerale. Ha grappoli compatti con acini dalla buccia spessa e dal colore giallo-verdastro, una germogliatura e una maturazione precoci. Questo vitigno è anche sensibile agli attacchi dell’oidio.

Le uve del Verdejo rappresentano la base per la produzione di una delle denominazioni più celebri della Spagna, ossia il Rueda DO, che deriva da grappoli provenienti da viti presenti nelle zone che corrono tra Valladolid, Segovia e Avila. Il Rueda DO prevede l’utilizzo del Verdejo in purezza (almeno con un quantitativo dell’85%) oppure assemblato ad altre uve locali (al 50%) come il Palomino, il Viura o il Sauvignon Blanc.

Sotto forma di spumante, il Verdejo enfatizza ancora di più la freschezza e mineralità tipiche del vitigno. Le sue caratteristiche principali sono freschezza, raffinatezza, e la facile beva. Il Verdejo presenta profumi di frutta fresca e aspra come limone e kiwi, con note di miele e frutta secca, ma anche note vegetali. Al gusto è un vino secco ma non pesante, grazie a una spontanea punta acida.

Blu Di Marco

Sono laureanda in Lettere moderne presso l’Università Statale di Milano. Appassionata di libri da quando ero in pancia, potrei dire di vivere in una casa di carta. Dal 2021 sono editor e autrice anche per Giovani Reporter

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