Il vino

Il vitigno Piedirosso, storia e caratteristiche

Il Piedirosso è un vitigno a bacca nera autoctono della Campania, il quale viene coltivato in particolare nella zona di Napoli, soprattutto sulle pendici del Vesuvio e sulle isole di Capri e Ischia, ma anche nelle province di Avellino, Salerno e Caserta. In queste zone risulta essere il secondo vitigno a bacca nera/rossa per diffusione dopo l’Aglianico.

La storia

Le sue origini sono ancora oggi sconosciute, ma di certo antichissime. Una prima traccia del vitigno Piedirosso la ritroviamo nella Naturalis Historia di Plinio Il Vecchio, del I secolo dopo Cristo. Qui, in realtà, è identificata con il termine “Colombina”. Nel corso dei secoli, con la sua affermazione, il vitigno “Colombina” fu assimilato a quello che altri studiosi avevano individuato come “Palombina Nera”.La sua massima diffusione risale al periodo tra Ottocento e Novecento. In questa fase appare, per la prima volta, il nome Piedirosso, coniato, con ogni probabilità, dall’ampelografo Michele Carlucci, nel 1909. Durante il secolo precedente, l’agronomo italiano Columella e Froio avevano scritto del vitigno “Piede di Palombo” o “Piede di Colombo”, nomi diversi che, però, secondo gli studiosi, indicano una medesima varietà. Quest’attenzione testimonia il successo del Piedirosso sul territorio campano, che poi sarà sancito dal suo inserimento in numerose Denominazioni locali.

Le caratteristiche

Immagine | Pixabay @Bkamprath

Il terreno ideale dove coltivare questo vitigno è quello vulcanico, infatti, nella zona di Napoli, è largamente diffuso sulle pendici del Vesuvio e nella zona dei Campi Flegrei.

Il Piedirosso è caratterizzato da un’ottima vigoria e da una produzione abbondante e costante. Il grappolo, così come gli acini, è di grandi dimensioni. La sua forma è piramidale e alata e di un colore violaceo intenso. La sua maturazione è medio-tardiva, circa nei primi 20 giorni di ottobre.

Il vitigno Piedirosso fa parte di molte denominazioni di origine e indicazioni geografiche campane, sia in purezza che in assemblaggio. Lo troviamo nella Sannio DOC, Sant’Agata dei Goti DOC, Costa d’Amalfi DOC, Campi Flegrei DOC, Falerno DOC nel vino Lacrima Christi e nel Taburno, anche nella tipologia rosato.

I vini del Piedirosso, se vinificati in purezza, presentano un colore rosso rubino. Al naso si sentono note che variano dai frutti rossi, come prugne e ciliege nei vini giovani, fino alle sfumature terziarie di quelli maturati in legno, con note di caffè, tabacco e spezie.  Al palato si distinguono per una struttura media, per una trama tannica morbida e delicata, per una certa sapidità e mineralità e per una vena acidula dal sorprendente potere rinfrescante.

Nella zona del Sannio i vini presentano anche profumi resinosi e affumicati, con piccole note floreali che possono avere punte balsamiche nelle loro migliori espressioni.

Gli abbinamenti migliori

Immagine | Pixabay @MelanieMaya

Tra gli abbinamenti del vino Piedirosso, il pollame e la selvaggina da piuma, ma  lo si può accompagnare anche con carni strutturate di maiale, salsicce e formaggi stagionati.

Federico Liberi

Sono laureato in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica.

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