Il Picolit è un vino a bacca bianca autoctono del Friuli, la cui storia inizia già con i Romani. La sua fortuna ha visto una piccola caduta intorno al 1700 ma la ripresa è stata repentina grazie al conte Asquini.
La storia
Il Picolit è un vitigno autoctono molto antico, coltivato anche dai Romani, e risale al XIII secolo a.C.. Era apprezzato da papi e imperatori, e persino Carlo Goldoni, che lo definiva “la gemma enologica più splendente del Friuli”. Il vitigno è quasi scomparso nel 1700, e il suo rilancio è dovuto al conte Asquini di Magagna, che lo pubblicizzò come alternativa al già famoso Tokaj. Il conte e agronomo fu il primo a commercializzare in maniera moderna questo vino nella seconda metà del 1700, e vendeva il Picolit grazie allo snodo commerciale di Venezia che lo portava nelle principali città e corti del papato e d’Europa. L’alto prezzo del vino e l’illustra clientela fecero fruttare questo commercio, e nel 1785 pare siano state vendute circa 5 mila bottiglie.
Dopo la morte del conte iniziò il declino del Picolit che dovette aspettare gli inizi del ‘900 per la sua vera resurrezione. Autori incontrastati di questa rinascita sono stati i membri della famiglia Perusini, che presso la Rocca Bernarda iniziarono a rifondare l’antica vigna di Picolit. Di padre in figlio, questo vino è tornato a pieno titolo a ricoprire un ruolo fondamentale nel panorama enologico italiano ed internazionale.
Le caratteristiche
Il nome Picolit deriva probabilmente dalle piccole dimensioni degli acini e del grappolo, ma anche dalla scarsità di produzione. Le rese sono quindi incostanti ma hanno il vantaggio di produrre chicchi più dolci, con aromi intensi. Il Picolit viene spesso coltivato assieme al Verduzzo per ovviare al problema dell’acinellatura che, anche chiamata aborto floreale, è forse la causa della resa scarsa del vitigno.
Dal 2006 esiste la DOCG Colli Orientali del Friuli Picolit. Si trova in provincia di Udine e qua il vitigno si presenta con grappoli di medie dimensioni, alati e di forma piramidale, scarsamente dotato di acini. Gli acini sono molto piccoli, con bucce verdi tendenti all’oro e ricoperti da abbondante pruina. Il Picolit viene vinificato in purezza, soprattutto per la vinificazione di ottimi vini dolci, ma in alcuni casi anche secchi. I vini hanno colore giallo paglierino carico, con una complessa gamma olfattiva che va dai fiori di campo alla mandorla, con note fruttate di pesca e castagno ed un palato strutturato ed elegante, con un bel corpo pieno. I chicchi molto dolci delle uve passite forniscono inoltre una notevole base alcolica, con può raggiungere naturalmente anche i 16 gradi, rendendolo anche un grande vino da meditazione e da dessert. Purtroppo la sua scarsa produzione lo rende un vino costoso, anche per la rarità con cui si trova in commercio.