Il Grillo è un vitigno a bacca bianca diffuso principalmente nella Sicilia occidentale, nella zona di Trapani, ma anche nelle province di Palermo e Agrigento. Oggi viene prodotto in quasi tutta l’isola e viene anche coltivato in alcune aree della Puglia e della Basilicata.
Secondo alcune ipotesi la scelta del nome è da associare al frinire del grillo, che rappresenta uno dei suoni più caratteristici e piacevoli che “addolciscono” le sere d’estate trascorse all’aperto. Spesso viene anche chiamato “Riddu” o “Ariddu”, che significa proprio grillo nel dialetto siciliano.
Il vino che viene prodotto è uno dei più famosi e diffusi nell’isola. Il suo sapore e il suo profumo intensi racchiudono perfettamente i dettagli caratteristici della regione.
Anche se oggi è considerato a tutti gli effetti un vino siciliano, le origini del Grillo non sono abbastanza certe. Esistono ipotesi che lo ritengono, infatti, di origine pugliese. Secondo alcune fonti, il Grillo sarebbe nato nel 1873 da un’idea di Antonio Mendola, uno dei più importanti ampelografi del XIX secolo. Il barone Mendola avrebbe incrociato Catarratto e Moscato d’Alessandria per creare il tipo di uva perfetta per produrre un Marsala ancora più buono e intenso. Altre affermano che le origini sarebbero da rintracciare invece in Puglia, da cui poi avrebbe raggiunto l’isola e precisamente la zona di Marsala per poi espandersi rapidamente in tutta la Sicilia, fino ad occupare, intorno agli anni ’30, il 60% della superficie vitata siciliana.
Il vitigno Grillo viene appunto utilizzato per produrre il vino Marsala DOC, spesso insieme al Catarratto e all’Inzolia.
Il vino Grillo ha un profumo molto intenso e un colore giallo paglierino. Anche il suo sapore non è troppo delicato, ma sicuramente piacevole e non pungente. I profumi sono fruttati, agrumati e hanno note floreali di fiori tipici di Sicilia. Al palato il vino è ben strutturato e deciso ma morbido alla fine e una delle caratteristiche del Grillo è che può avere alto grado alcolico, superando talvolta la gradazione di 15/16 °C.
Gli acini sono solitamente di media grandezza, con una buccia spessa dal colore giallo verdognolo che assume sfumature rossastre nella fase finale della maturazione.
Ogni vitigno ha caratteristiche colturali e produttive ben precise, come la produttività, l’epoca di maturazione, la resa, il tipo di clima o di potatura, la sensibilità alle temperature.
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