Il Gaglioppo è un vitigno autoctono calabrese a bacca nera, di probabile origine greca e diffusosi prevalentemente nelle aree costiere della regione. Vediamo qual è la sua storia e quali sono le caratteristiche principali di questo vino.
Il Gaglioppo è un vitigno autoctono calabrese che ha origini molto antiche. Il suo nome deriva dal greco e significa “bellissimo piede”, si intende qui il rachide, quindi il grappolo. In effetti il grappolo di questo vitigno è molto bello da vedere.
Questo vino affonda le sue radici nel 2000 a.C. con l’arrivo nello Ionio dei Fenici. Furono i Greci a identificare l’area della città di Cirò come il luogo più adatto per questo vitigno selvaggio, che predilige alte temperature e bassa umidità. Nel Novecento, a seguito della nascita della DOC Cirò, il Gaglioppo fu condizionato in negativo a causa dei consorzi. Questi non si curavano della qualità del vino, piuttosto la quantità delle produzioni, che comportavano più profitto. Inoltre, siccome il Gaglioppo in purezza crea un vino scarico di colore e molto acido, le sue tracce sono state coperte unendolo a vitigni internazionali.
Per fortuna, negli ultimi decenni le cose sono cambiate. Ciò grazie al subentro di giovani nelle cantine, agli studi scientifici fatti su questa bassa rossa, e all’arrivo di grandi enologi italiani. Si è capito, finalmente, che le caratteristiche di questo vino sono uniche. Per esempio, si è scoperto che questo vino è in grado di essere lavorato per produrre vini giovani, vini maturi, vini riserva, grandi vini rosati, spumantizzazioni metodo classico, sia in bianco che in rosé, può essere lavorato in acciaio, in barrique, in vasche di cemento.
Il Gaglioppo è un vitigno nobile e selvaggio, molto acido, ricco di polifenoli e povero di antociani. Richiede temperature alte e poca umidità. Vinificato in purezza può dar vita a vini che durano oltre 50 anni. Questo vitigno ha buon vigore e produttività, con un ciclo vegetativo piuttosto lungo e una maturazione medio-tardiva. I suoi grappoli hanno una particolare forma conica e una notevole varietà fra i vari biotipi. Gli acini sono piccoli e dalla buccia spessa e pruinosa, nero-violacea.
L’Azienda Librandi merita sicuramente un posto di rilievo tra i produttori di Cirò, con i suoi Cirò Rosso e Cirò Rosso Classico Superiore Riserva Duca Sanfelice, che affina per tre anni in acciaio. Tra le altre etichette interessanti si citano il Val di Neto di Ceraudo, il Calabria Sette Fratelli e Calabria Catà.
I vini muffati rappresentano una delle meraviglie del mondo enologico, frutto di un processo naturale…
Negli ultimi anni, il vino prodotto “secondo natura” ha guadagnato un’importanza crescente nel panorama vinicolo,…
Nel panorama vitivinicolo italiano, sempre più aziende si stanno orientando verso soluzioni innovative per soddisfare…
Una nuova era si apre per il Lambrusco, il celebre vino frizzante delle terre emiliane,…
La manifestazione Vinitaly 2025 si preannuncia come un evento di grande importanza per il settore…
Il Lambrusco, simbolo di convivialità e tradizione emiliana, sta vivendo una nuova fase di rinascita…