L’Albarola è un vitigno a bacca bianca diffuso soprattutto in Liguria. La sua origine è contesa tra questa regione, in particolare le Cinque Terre e la Toscana, soprattutto nella zona della Colli di Luni DOC.
Il vitigno è molto simile alla Bianchetta Genovese e la loro similitudine è nota specialmente sul colore, sia delle uve che dei vini, entrambi molto scarichi e pallidi.
L’origine di questo vitigno è avvolta nel mistero e tutt’altro che chiara. Il Conte Gallesio, uno dei massimi promotori di questo vitigno, sostiene la sua origine ligure, probabilmente in un’area al confine con la vicina Toscana. In passato l’Albarola veniva chiamata Calcatella per via degli acini piccoli e serrati che caratterizzavano i grappoli.
Si pensa che sia stato proprio il Conte Giorgio Gallesio, tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo ad utilizzare, per primo, il termine Albarola. L’espressione con cui il Gallesio nominava questa varietà era la seguente: “Vitis Vinifera Genuensis, Vulgo Albarola”.
Il vitigno Albarola è piuttosto precoce, tanto che a fine agosto è presente sul mercato come uva da tavola. La sua produzione è abbondante e vigorosa, costante e regolare, quasi pari a quella del Vermentino, uno dei vitigni più fruttiferi.
É resistente alle correnti provenienti dal mare e al vento marino, mentre è molto sensibile al marciume e alle malattie della vite ad esso collegate.
Per questo, è coltivato in luoghi caratterizzati da ottima esposizione e ben soleggiati, proprio per evitare la formazione di umidità e, di conseguenza, il pericolo di marciume.
Predilige un clima piuttosto fresco, comunque non troppo caldo, neppure nella stagione estiva. Sui tipici terrazzamenti collinari delle Cinque Terre trova l’habitat ideale!
Le uve del vitigno Albarola sono raramente vinificate in purezza, mentre è molto più diffuso il loro utilizzo in assemblaggio con uve di altri vitigni autoctoni liguri: Bosco e Vermentino su tutti, famoso anche il vino passito Schiacchetrà delle Cinque Terre.
Quando vinificato con altre uve, il vitigno Albarola contribuisce ad accrescere la struttura del vino, così come la sua corposità e la sua gradazione alcolica.
I suoi vini sono chiari e pallidi con sfumature verdoline, profumi poco intensi e semplici, con note leggermente erbacee. Il palato è altrettanto semplice e dotato di una struttura medio leggera e poco acida.
Si tratta di un vino semplice da consumare giovane, mentre in assemblaggio apporta struttura e gradazione alcolica.
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