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Il vino naturale merita un grande evento: le parole di Gabriele Da Prato su Vinitaly

Gabriele Da Prato, fondatore di Podere Concori e figura di spicco nel panorama del vino naturale italiano, sottolinea l’importanza cruciale di partecipare a eventi come il Vinitaly. In un contesto in cui il mondo del vino naturale sembra sempre più frammentato e soggetto a polemiche interne, Da Prato afferma con fermezza che la presenza al Vinitaly rappresenta una necessità per i vignaioli naturali e un’opportunità imperdibile per promuovere il loro lavoro.

Da Prato ha iniziato la sua carriera nell’antica osteria di famiglia, per poi dedicarsi completamente alla viticoltura. La sua formazione si è sviluppata attraverso esperienze dirette nelle vigne e un incontro significativo con Nicolas Joly, pioniere dell’agricoltura biodinamica in Francia. Questo contatto ha influenzato profondamente il suo approccio alla viticoltura, portandolo a unire tradizione e innovazione nel suo lavoro.

L’importanza di ViTe

Nel 2012, Da Prato è stato tra i fondatori di ViTe – Vignaioli e Territori, un’associazione che ha l’obiettivo di promuovere e proteggere le pratiche del vino naturale. Tra i membri dell’associazione ci sono nomi noti come Elisabetta Foradori e Stanislao Radikon, tutti uniti dalla passione per un modo di fare vino che rispetta i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica. ViTe ha avuto un impatto significativo nel settore, e Da Prato è stato presidente per oltre un decennio, fino al rinnovamento del direttivo avvenuto l’anno scorso.

Vinitaly e la visibilità del vino naturale

Un punto cruciale per Da Prato è l’ingresso di ViTe nel mondo di Vinitaly. La fiera rappresenta il palcoscenico più grande per il vino in Italia e nel mondo. La creazione di ViViT, un’area dedicata ai vini biologici e biodinamici all’interno della fiera, ha segnato un passo fondamentale. Da Prato ricorda con entusiasmo il successo di questa iniziativa, che ha portato i vini naturali alla ribalta in un contesto prestigioso, permettendo di dare voce ai vignaioli e di raccontare le storie dietro ogni bottiglia.

Le recenti polemiche sollevate da alcuni protagonisti del vino naturale, come Arianna Occhipinti, Nino Barraco e Angiolino Maule, hanno riacceso il dibattito sulla presenza dei vini naturali a eventi di grande visibilità come il Vinitaly. Da Prato si è detto sorpreso dalle affermazioni di Maule, il quale ha criticato la partecipazione a fiere di questo tipo. “È scorretto dire che non si parteciperà mai”, afferma Da Prato, sottolineando l’importanza della visibilità e dell’opportunità di interagire con un pubblico più vasto.

Unire le forze per il vino naturale

Il Vinitaly non è solo un evento commerciale, ma un’importante occasione di networking e condivisione di idee. La fiera attira importatori, giornalisti e appassionati, tutti interessati a scoprire le ultime novità del settore. La partecipazione a Vinitaly, secondo Da Prato, non dovrebbe essere una scelta divisiva, ma piuttosto un’opportunità per unire le forze e promuovere il vino naturale in modo coeso.

Da Prato evidenzia anche la necessità di unire le forze per creare un evento unico dedicato al vino naturale. Con un numero crescente di fiere dedicate, la confusione rischia di allontanare il pubblico. “Abbiamo bisogno di un contenitore trasparente e credibile”, afferma, proponendo l’idea di organizzare un’unica manifestazione, magari in concomitanza con le fiere francesi, per attrarre un pubblico internazionale e far emergere la qualità dei vini naturali italiani.

Da Prato non nasconde le difficoltà che il settore sta affrontando, in particolare a causa della crisi economica e delle tensioni geopolitiche che hanno impattato i mercati. La pandemia ha avuto un effetto duraturo, e molti ristoratori e buyer hanno segnalato una contrazione degli affari. Tuttavia, Da Prato è ottimista sul futuro e crede fermamente nella necessità di unire le forze. “Il pubblico ci chiede di farlo”, afferma, sottolineando l’importanza di superare le divisioni e di lavorare insieme per il bene del vino naturale.

La sfida, secondo Da Prato, è quella di superare la tentazione di coltivare “il proprio orticello” e di lavorare in sinergia. “È arrivato il momento di dire basta alle divisioni”, conclude. La strada verso un evento unico per il vino naturale richiederà tempo e impegno, ma è un obiettivo che vale la pena perseguire. Con la giusta visione e determinazione, il vino naturale potrà finalmente trovare una sua dimensione chiara e riconoscibile, capace di affermarsi non solo in Italia, ma anche sulla scena internazionale.

Redazione Vinamundi

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