Il vino di Madeira è un vino liquoroso portoghese che ha più di cinque secoli di storia alle spalle: ha delle caratteristiche uniche, dovute in gran parte alle particolari condizioni dell’isola e al metodo di produzione unico.
Ne risultano così vini di elevata freschezza, forte acidità, grande complessità e ricco di aromi, tipici del processo di invecchiamento quali noci, nocciole, fichi, uva passa, vaniglia, cioccolato, miele ecc. Si tratta comunque di un vino complesso, ricco, intenso, di enorme longevità e resistente.
Solitamente i vini Madeira vanno serviti tra i 12° e i 18° C e più invecchiano, più alta è la temperatura e sono abbinati perfettamente alla frutta secca, formaggi, dolci al cioccolato o al miele, torte alla frutta e a molti altri dessert.
Scopriamo insieme il Madeira, la sua storia e come si produce.
La storia del vino di Madeira comincia proprio con la scoperta dell’Isola: gli scopritori si aprirono dei varchi appiccando il fuoco alla foresta, lasciando un ottimo substrato di cenere adatto alla coltivazione della vite, della canna da zucchero e del banano.
La vinificazione fu intrapresa per la prima volta nell’isola nel 1489 dai Gesuiti, che qui edificarono il convento di Santa Chiara, nel centro della capoluogo dell’isola Funchal.
Furono loro i primi a importare da Creta le prime barbetelle di vite di Malvasia, vitigno molto indicato per i vini dolci grazie al suo elevato residuo zuccherino e alla dotazione aromatica. Ancora oggi questo vitigno è il più coltivato dell’isola e dà il vino più consumato nelle sue varianti secco e dolce.
L’esportazione del vino locale verso l’Europa o verso le Americhe portò all’introduzione della fortificazione, così che il Madeira divenne un vino liquoroso chiamato anche vinho da roda, il vino di ritorno perchè il suo invecchiamento si compiva nelle stive delle navi che attraversavano l’Oceano e il vino invenduto faceva ritorno a Madeira.
Il vino rimanendo nelle stive, a contatto con umidità e calore durante il periodo di traversata e al ritorno, guadagnava in complessità. Da qui si decise di commercializzare il Madeira invecchiato in Europa e tale fu il successo che questo tipo di invecchiamento fu attuato anche per il rhum, con la nascita del Navy Rhum.
Compreso quindi che il segreto della maturazione del vino Madeira era dovuto agli sbalzi di umidità e di calore durante i giorni di viaggio nelle stive delle navi, per riprodurre sulla terraferma queste condizioni ottimali si pensò di posizionare le botti sotto i tetti delle cantine in estate e nei seminterrati di inverno.
Ad oggi questo sistema di invecchiamento viene utilizzato per le tipologie più pregiate del vino come il Colheita e il Vintage: sulle etichette infatti viene posta la menzione aggiuntiva Canteiro, che esclude l’uso di qualsiasi fonte di calore artificiale.
Il costo di questo metodo è piuttosto elevato e deve protrarsi per almeno 20 anni, quindi per la produzione di vini di base, con invecchiamenti che variano dai 5 ai 10 anni e ottenuti con il vitigno a bacca nera Tinta Negra Mole, si è deciso di utilizzare delle stufe – estufas – per riscaldare il vino.
Il vino sosta in queste estufas in acciaio per 90 giorni ed è scaldato più volte fino a 55-60°C, poco più della temperatura che normalmente si raggiunge nelle giornate umide estive.
Ed è così che il vino perde la sua colorazione rossa per acquisire quella ambrata e, sostando dai 5 ai 10 anni, sviluppa i caratteristici sentori ossidati.
Il processo di riscaldamento ha due diverse metodologie: la prima, nota come Cuba de Calor consiste nell’utilizzo di vasche in acciaio riscaldate esternamente da serpentine con acqua calda ed è il metodo più economico. Il secondo invece è l’Armazem de calor, che vede le botti chiuse all’interno di una stanza progettata appositamente per tale funzione per un periodo da sei ad un anno.
Ci sono sette tipologie distinte di Madeira: i primi tre – Madeira Rainwater, Finest e Reserva stanno dai 3 ai 5 anni in botte e sono prodotti normalmente da Tinta Negra Mole. Il Rainwater e il Finest sono adatti all’uso in cucina, mentre il Reserva ha il minimo di invecchiamento da disciplinare.
Poi troviamo il Madeira Special Reserve che è un vino con 10 anni di botte, spesso ottenuto da Tinta Negra Mole con percentuali inferiori al 20% di altri vitigni nobili bianchi e il Madeira Extra Reserve, un vino di pregio con 15 anni di botte prodotto con Tinta Negra Mole e percentuali variabili di altri vitigni nobili.
Infine ci sono il Madeira Colheita, vini di un’unica annata e spesso di un unico vitigno – dichiarato in etichetta – e invecchia per un periodo da 10 a 20 anni senza utilizzo del calore, e il Madeira Frasqueira – detto anche Vintage – che deve essere invecchiato almeno 20 anni senza uso di calore e deve provenire da un singolo vitigno.
Inoltre i vini con invecchiamento da 5 a 15 anni devono indicare anche il loro grado zuccherino, quindi si troverà sull’etichettà Seco (secco), Meio seco (abboccato), Meio doce (amabile) e doce (dolce).
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