Il Vermouth di Torino: da bevanda dei nonni a protagonista della mixology moderna

Negli ultimi anni, il Vermouth di Torino ha conosciuto una vera e propria rinascita, trasformandosi da bevanda dei nonni a ingrediente fondamentale della mixology contemporanea. Alla fine del XIX secolo, il Vermouth era considerato il primo prodotto enogastronomico italiano nei mercati internazionali, con i consumatori che richiedevano esplicitamente “un Torino”. Tuttavia, negli anni recenti, il Vermouth era caduto in un oblio fino a trovare nuova vita grazie al crescente interesse per i cocktail.

La rinascita del Vermouth di Torino

Il cambiamento è avvenuto in modo significativo durante la pandemia di COVID-19, che ha coinciso con l’ottenimento della certificazione di Indicazione Geografica Protetta (IGP) nel 2019. Questo riconoscimento ha posto il Vermouth di Torino sotto una luce nuova, stabilendo standard di qualità rigorosi. Pierstefano Berta, studioso del vino e direttore del consorzio del Vermouth di Torino, ha sottolineato l’importanza di questo riconoscimento, evidenziando una crescita media annua nelle vendite del 24,7% dal 2018. Questa tendenza ha portato a un incremento significativo del fatturato, passando da 32 milioni di euro nel 2018 a una previsione di 172 milioni di euro nel 2024.

Dati di produzione e valore economico

I dati dell’Agenzia delle Dogane confermano questa crescita straordinaria. Nel 2018, la produzione era di poco più di 1,8 milioni di litri, mentre oggi ha raggiunto oltre 5 milioni di litri. Questo aumento non solo evidenzia il ritorno in auge del Vermouth di Torino, ma dimostra anche l’interesse crescente del pubblico per i cocktail, nei quali il Vermouth è un ingrediente imprescindibile, come nei celebri Negroni, Americano e Martini.

Sotto il profilo economico, il Vermouth di Torino continua a guadagnare valore. Nel gennaio del 2018, il prezzo medio di vendita di una bottiglia era di 17,92 euro; oggi, è salito a 25,20 euro. Anche il Vermouth italiano in generale ha visto un incremento di prezzo, passando da 8,96 euro a 13,09 euro nell’arco di cinque anni. Questi numeri non solo riflettono un aumento di valore, ma evidenziano anche la crescente reputazione del Vermouth di Torino.

Le sfide future e le iniziative del consorzio

Nonostante il successo crescente, c’è ancora molto da fare per affermare il Vermouth di Torino. Durante l’evento “Il Vermouth di Torino a Torino”, è emerso che il Vermouth spesso non è presente nelle carte dei vini dei locali torinesi. Matteo Bonoli, vicepresidente del consorzio, ha affermato: «Nemo propheta in patria, purtroppo, ma l’educazione è la chiave». Per affrontare questa sfida, il consorzio ha avviato iniziative come la Carpano Academy, dedicata a educare il pubblico e i professionisti del settore sull’uso e le caratteristiche del Vermouth.

Inoltre, il consorzio ha lanciato la campagna “Aperitivo Mediterraneo” nel 2024, collaborando con altri consorzi per promuovere un aperitivo tipico, genuino e autentico. Questa iniziativa mira a valorizzare il territorio e le tradizioni culinarie italiane, sottolineando l’importanza di un aperitivo che sia anche un “aperitivo agricolo”.

Un’altra sfida cruciale è quella di attrarre i giovani consumatori, spesso scettici nei confronti del Vermouth. Tradizionalmente visto come una bevanda per anziani, ora il Vermouth ha la possibilità di conquistare una nuova generazione grazie alla mixology. I consumatori più giovani, con un’età compresa tra i 28 e i 40 anni, mostrano interesse per le botaniche e l’arte della miscelazione.

La pandemia ha ulteriormente cambiato le abitudini di consumo, spingendo le persone a sperimentare la preparazione dei cocktail a casa. Questo ha reso il Vermouth più accessibile e interessante per le nuove generazioni. Bava conclude affermando che è importante educare anche gli italiani sull’uso del Vermouth, suggerendo che può essere gustato anche da solo, con soda e limone, a prescindere dall’uso nei cocktail. In un panorama in continua evoluzione, il Vermouth di Torino si sta riposizionando come un protagonista indiscusso nel mondo delle bevande, pronto a conquistare nuovi palati e a riconquistare il suo posto d’onore sulle tavole degli aperitivi italiani.

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