Il dibattito sul futuro del vino italiano si fa sempre più acceso e, recentemente, il direttore del Consorzio del Prosecco Doc, Luca Giavi, ha sollevato questioni cruciali durante gli Stati generali del vino a Roma. Con la sua affermazione «Siamo un mondo di vecchi», Giavi ha messo in luce una problematica fondamentale: la mancanza di rinnovamento e l’urgenza di un cambiamento radicale nell’approccio alla comunicazione e ai consumi del vino. A quasi 53 anni, Giavi si definisce un “giovane” nel settore, un segnale preoccupante che evidenzia la stagnazione culturale nel mondo del vino.
L’importanza di svecchiarsi
Giavi sottolinea che il rinnovamento non deve limitarsi al prodotto, ma deve estendersi anche al modo in cui il vino viene presentato e percepito dai consumatori. Il Prosecco, simbolo di una cultura del bere più informale e accessibile, rappresenta una sfida per le tradizioni consolidate del settore. Con oltre 650 milioni di bottiglie vendute, il Prosecco ha dimostrato di essere una locomotiva importante, contribuendo a un fatturato record previsto di 8 miliardi di euro per l’export di vino italiano.
Critiche alla supponenza del settore
Giavi critica apertamente l’atteggiamento di alcuni colleghi che disprezzano il successo del Prosecco, evidenziando che questa attitudine è radicata in stereotipi obsoleti. In un settore che dovrebbe adattarsi alle esigenze dei consumatori, il direttore sottolinea l’importanza di vendere il vino piuttosto che scrivere trattati filosofici. Secondo una ricerca di Nomisma, il prezzo è solo la sesta motivazione di acquisto per i consumatori, dimostrando che la qualità e la versatilità del prodotto sono fondamentali.
La Francia, un mercato in crescita
Un aspetto interessante emerso dal discorso di Giavi è il crescente interesse del mercato francese per il Prosecco. Negli ultimi quattro anni, la Francia è diventata il quarto mercato per le bollicine del Triveneto, con proiezioni che indicano che potrebbe presto superare la Germania. Questo è un chiaro segnale che il Prosecco sta guadagnando riconoscimento e apprezzamento anche in un paese tradizionalmente considerato la patria delle bollicine.
Innovazione con responsabilità
La sostenibilità e l’innovazione sono temi centrali nel dialogo attuale sul vino. Giavi sottolinea l’importanza di mantenere le caratteristiche distintive del Prosecco mentre si esplorano nuove strade, come la creazione di versioni a basso contenuto alcolico. La proposta di un Prosecco “light”, con un grado alcolico di 8,5 gradi, è un tentativo di rispondere alle esigenze dei consumatori, ma ogni innovazione deve essere valutata attentamente per non compromettere la qualità del prodotto.
In sintesi, il mondo del vino, in particolare il settore del Prosecco, si trova a un bivio. La necessità di rinnovamento e di un dialogo aperto con i consumatori è più che mai urgente. La sfida sarà quella di coniugare tradizione e innovazione, mantenendo il focus sulla qualità e sull’autenticità, per garantire un futuro prospero e sostenibile per il vino italiano.