Il Nizza Docg si afferma come un protagonista indiscusso nel panorama vinicolo italiano, mantenendo un trend positivo con oltre un milione di bottiglie vendute anche nel 2024. Con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente, il numero totale di bottiglie raggiunge la cifra impressionante di 1.093.892. Questo successo non è solo un risultato di vendite, ma segna un periodo di espansione e evoluzione per una denominazione che, nonostante le difficoltà del mercato del vino rosso, continua a prosperare.
Crescita e mercato del Nizza Docg
L’Associazione produttori del Nizza ha recentemente rivelato che il giro d’affari si attesta intorno ai 30 milioni di euro, con un notevole 55% di questo totale generato da mercati esteri. Questo dato è ulteriormente accentuato dal fatto che l’export avviene esclusivamente in ambito horeca, cioè ristoranti e bar, un canale che ha dimostrato di essere vitale per la diffusione e la valorizzazione dei vini locali.
Il prezzo medio a scaffale per il Nizza Docg si colloca intorno ai 28 euro, un valore che riflette la qualità e l’attenzione che i produttori pongono nella cura delle loro etichette. La tradizionale degustazione alla cieca delle nuove annate ha offerto un’ulteriore occasione per i produttori di confrontarsi e scambiare idee, elemento cruciale per la crescita collettiva del settore.
Un contesto di resilienza
Quello che rende ancor più impressionante il risultato del Nizza Docg è il contesto in cui si sviluppa. Negli ultimi dieci anni, la denominazione ha registrato una crescita quasi continua, con tassi di aumento a doppia cifra. Le principali tappe di questa evoluzione includono:
- 2016: anno di debutto della denominazione, i primi 35 associati vendettero meno di un terzo delle bottiglie attuali.
- 2019: produzione di poco più di 632.000 bottiglie vendute.
- 2023: superamento del milione di bottiglie, con un balzo significativo del 32%.
L’Associazione ha visto un incremento del numero dei membri, passando da 35 a 92, con 42 nuovi associati solo negli ultimi quattro anni. Questo trend positivo non solo testimonia l’attrattiva della denominazione, ma anche la fiducia dei produttori nel futuro del Nizza Docg. Il presidente dell’Associazione, Stefano Chiarlo, ha espresso ottimismo riguardo ai prossimi anni, affermando che il sentiment tra i produttori è di fiducia e determinazione.
Identità e qualità del Nizza Docg
Uno dei punti di forza del Nizza Docg è la sua identità unica, ben definita e riconoscibile. Gabriele Gorelli, primo Master of Wine d’Italia, ha sottolineato come questa denominazione abbia saputo comprendere a fondo la propria essenza, posizionando il territorio al di sopra della varietà. Secondo Gorelli, il Nizza Docg si distingue per un tannino più suadente e un corpo scorrevole, capace di rinfrescare e sorprendere senza risultare austero o monolitico. Questa caratteristica lo rende ideale per un’ampia gamma di abbinamenti gastronomici, aumentando ulteriormente la sua attrattiva.
La storia del Nizza Docg è strettamente legata al territorio circostante Nizza Monferrato, un’area che ha visto un’importante evoluzione vinicola negli ultimi decenni. L’Associazione produttori è stata fondata nel 2002 con l’obiettivo di custodire e valorizzare i vini di questa regione. La denominazione Nizza Docg è stata ufficialmente istituita nel 2014, introducendo anche la versione Riserva e la possibilità di indicare in etichetta il vigneto di provenienza delle uve.
In un periodo di sfide per il mercato del vino rosso, il Nizza Docg si presenta come un esempio di resilienza e innovazione. La capacità dei produttori di adattarsi alle nuove esigenze dei consumatori, mantenendo al contempo un forte legame con il territorio, rappresenta un modello da seguire. La qualità dei vini, unita a una strategia di marketing efficace e a un forte impegno verso la sostenibilità, possono continuare a garantire il successo della denominazione nei prossimi anni, rendendola una delle più promettenti nel panorama vinicolo italiano.