Quando si tratta di vino ognuno ha i suoi gusti, ma diciamo che ci sono gusti più autorevoli di altri.
Eric Asimov non è certo un critico come gli altri, per lui il vino non è riconducibile a standard e numeri, ma è un’esperienza da vivere. Ecco come Eric interpreta il suo ruolo da critico enogastronomico:
“Dall’uva al bicchiere, il vino è un argomento straordinariamente vasto. Mi fa male vederlo ridotto a note di degustazione, ovvero sforzi comicamente troppo riduttivi per catturare aromi e sapori in una frase. Se vuoi sapere se un vino odora più di guajava o jackfruit, temo di non essere il tuo uomo”
Eric lavora per il New York Times dal 1984 e sa decisamente il fatto suo quando si tratta di vino. Scopriamo la sua personale lista di preferenze relativa all’anno 2023.
I vini più memorabili del 2023 secondo Eric Asimov
Cominciamo subito ad elencare i vini che sono stati giudicati da Eric come i migliori dell’anno appena concluso. L’esperto ha selezionato 12 etichette memorabili di vini.
Prima di approfondire i due vini italiani inseriti dal critico in questa prestigiosa lista, elenchiamo per completezza anche gli altri nove nomi:
- Enric Soler Improvisació Xarello 2020
- Comando G Sierra de Credos El Tamboril 2018
- Rafanelli Dry Creek Valley Cabernet Sauvignon 2018
- Do Ferreiro Rías Baixas Albariño Cepas Vellas 2016
- Sandlands Vineyards Sonoma County Trousseau 2014
- Jacky Truchot Clos de la Roche Vielles Vignes 2005
- Renaissance Sierra Foothills North Yuba Cabernet Sauvignon Première Cuvée 1996
- Château Palmer Margaux 1989
- Emrich-Schönleber Nahe Monziger Riesling Kabinett 2021
Insomma c’è un po’ di tutto: dalla Spagna alla Francia. Il palato di Eric non pone confini territoriali al gusto e si lascia inebriare dal sapore avvolgente e unico di queste bottiglie d’annata e non.
Scopriamo adesso quali sono stati i due vini italiani ad essere giudicati da Eric Asimov come i più memorabili del 2023.
Il Valdobbiadene Mariarosa Frizzante 2022
Si tratta si di un vino della cantina ca’ dei Zago (Tv). Eric lo ha assaggiato a Roma ed è rimasto affascinato dalle sue note vivaci e sapide, tanto che ha voluto informarsi sulle origini di questo vino e sul metodo di produzione utilizzato nella cantina ca’ dei Zago. Scoprirlo non ha fatto altro che aggiungere valore al vino stesso.
Ecco come ha descritto questa squisitezza:
“Durante un recente pasto presso La Tavernaccia a Roma, una trattoria informale con un’eccellente carta dei vini, il sommelier ha suggerito questo vino naturale, leggermente frizzante, che proviene dal territorio del Prosecco ma non aveva alcuna somiglianza con il Prosecco ordinario. A differenza della maggior parte dei grandi produttori di Prosecco, Cà dei Zago coltiva in modo biologico, con particolare attenzione alla salute del terreno, e produce i vini con cura e coscienziosità. Integra la glera, l’uva principale del Prosecco, con varietà autoctone poco conosciute, piuttosto che uve internazionali comunemente usate come lo chardonnay. Il vino era vivace, sapido e delizioso”.
Ovviamente il riconoscimento ha colto di sorpresa la cantina di Cristian Zanatta, che ha accettato di buon grado di essere inserito con il proprio vino in questa lista prestigiosa stilata dal critico internazionale, e ha sottolineato il metodo artigianale e il rispettoso della natura che si impegnano portare avanti nella loro produzione.
Il Trebbiano d’Abruzzo Fonte Canale 2017
Questo vino appartiene all’azienda Tiberio Cugnoli (Pe), e aveva già conquistato il palato di Eric in passato. Si può dire che si tratta proprio di uno dei suoi preferiti di sempre.
Eric Asimov ha definito questo vino come uno dei migliori bianchi italiani grazie alle sue note deliziose e quasi salate. Ma anche in questo caso riportiamo le esatte parole del critico, cha ha utilizzato per descriverlo nel suo articolo:
“È un bianco a vigneto singolo ottenuto da vecchie viti di trebbiano abruzzese, un’uva di gran lunga superiore con un nome simile al più banale trebbiano toscano. Era delizioso, pietroso e quasi salato, un vino meraviglioso che è uno dei migliori bianchi italiani. Invecchierà per anni. L’annata 2015 di questo vino, tra l’altro, è stata una delle mie bottiglie più memorabili del 2019”
Pare proprio che questo vino rimanga negli anni uno dei suoi preferiti in assoluto.
L’Italia da sorseggiare e amare
Il vino italiano è conosciuto in tutto il mondo per il suo gusto, la sua artigianale autenticità e la sua capacità di soddisfare qualsiasi palato, dal più facile da conquistare al più esigente.
Il 2023 è stato un anno ricco di riconoscimenti per le cantine italiane, infatti ci siamo aggiudicati diversi premi:
- Record di consumo da parte di visitatori stranieri
- Miglior vino del mondo, riconoscimento attribuito al Brunello di Montalcino da parte di Wine Spectator
- Lo stesso New York Times ha inserito ben 4 vini tra i migliori del mondo al di sotto dei 19 dollari
La varietà dei nostri vini e il loro gusto sembra proprio mettere d’accordo i critici di tutto il mondo, che ogni anno si aggirano di cantina in cantina nelle nostre regioni alla scoperta delle note uniche dei nostri vini.