Il mercato dei fine wine e del fine dining rappresenta una realtà affascinante e in continua evoluzione, con un valore attuale di 58 miliardi di euro. Questa cifra è il risultato della sinergia tra due settori che, sebbene considerati nicchie, offrono opportunità significative di crescita, in particolare nei mercati emergenti dell’Asia e del Medio Oriente.
Secondo il recente report del primo Altagamma-Bain Fine Wines and Restaurants Market Monitor, presentato durante il Vinitaly, il mercato dei fine wine da solo vale circa 30 miliardi di euro. Si prevede una crescita del 27% dal 2022 al 2024. L’Europa si distingue come leader, ospitando quasi la metà dei circa 14.000 ristoranti di alta fascia nel mondo. In questi ristoranti, il vino rappresenta fino al 40% dei ricavi, traducendosi in un giro d’affari di circa 6-7 miliardi di euro.
La pandemia ha avuto un impatto significativo su entrambi i settori, con un rallentamento iniziale seguito da un rimbalzo vigoroso. Tuttavia, il mercato sta affrontando una nuova fase di incertezze economiche, con inflazione e cambiamenti nei comportamenti dei consumatori, in particolare tra le nuove generazioni che tendono a moderare il consumo di alcol. Nonostante queste sfide, il settore dei fine wines si è dimostrato resiliente e potrebbe continuare a crescere del 4-6% annuo fino al 2030.
Matteo Lunelli, presidente di Altagamma e CEO di Ferrari Trento, ha sottolineato che i vini pregiati costituiscono un pilastro fondamentale del mercato del lusso. Negli ultimi 15 anni, il valore del settore è passato da 18 a 30 miliardi di euro. Lunelli ha evidenziato l’importanza di cogliere le opportunità offerte dal fine dining e dal fine wine, entrambi simboli della cultura e dello stile di vita italiano nel mondo.
Claudia D’Arpizio, senior partner di Bain & Company, ha aggiunto che, nonostante i vini di alta gamma rappresentino solo l’1,5% del volume totale del mercato vinicolo, generano l’11% del valore. Questo dimostra che, sebbene il settore sia più piccolo rispetto ad altri comparti del lusso, mantiene un ruolo primario.
Un altro aspetto cruciale è la crescente domanda di esperienze di lusso. I consumatori moderni cercano non solo prodotti di alta qualità, ma anche esperienze memorabili da condividere. Si stima che tali esperienze rappresenteranno il 15-20% del mercato della ristorazione di alta fascia entro il 2024.
Il mercato dei fine wines e del fine dining è ancora fortemente centrato sull’Occidente, con l’Europa che ha prodotto il 75% del vino pregiato nel 2024. Tuttavia, le regioni emergenti come Asia e Medio Oriente presentano opportunità di crescita significative. Attualmente, esse rappresentano solo il 5% della produzione e il 20% della domanda, ma mostrano segnali di forte potenziale.
In Italia, il panorama è altrettanto interessante. Tra il 2015 e il 2024, i grandi marchi italiani hanno mantenuto margini Ebit del 15-17%, nonostante le turbolenze del mercato. L’Italia, con le sue 20 regioni vinicole e 1.000 varietà di uve, offre una diversità unica che può essere sfruttata per raccontare storie avvincenti sul vino italiano.
Tuttavia, il dominio francese nel settore del lusso è evidente, con le etichette francesi che continuano a detenere una quota considerevole del mercato. Nonostante la qualità dei vini italiani sia riconosciuta a livello globale, la mancanza di una strategia di promozione unificata e la competizione tra regioni italiane rappresentano delle sfide significative.
Per affrontare queste sfide, è fondamentale un approccio più coeso e strategico da parte dei produttori e dei ristoratori italiani. La promozione coordinata del vino italiano a livello globale è essenziale per costruire una reputazione forte, soprattutto nei mercati emergenti. Inoltre, è importante investire nella formazione e nella gestione dei ristoranti, al fine di migliorare l’esperienza del cliente e incentivare il consumo di vini italiani.
Le tendenze attuali indicano che il vino pregiato non è solo un prodotto da consumare, ma un simbolo di prestigio e di socialità. La sfida per il settore sarà quella di mantenere e costruire su queste fondamenta, adattandosi ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei consumatori. Con la giusta strategia e un impegno collettivo, il mercato dei fine wines e del fine dining ha il potenziale per crescere ulteriormente, portando con sé un messaggio di qualità, storicità e cultura.
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