Un’analisi dei dati rivela che dal 2019 al 2023, le vendite di vino al supermercato in Italia sono diminuite dell’8%, con il calo più evidente nei vini rossi e da tavola
Negli ultimi decenni il consumo di vino ha subito un significativo declino, trasformandosi da un’abitudine quotidiana a una scelta più occasionale e ricercata. Alessandro Torcoli, direttore della rivista Civiltà del bere, ha sottolineato come dagli anni Ottanta il vino non sia più percepito come un alimento essenziale, ma piuttosto come un prodotto di lusso edonistico. Questa evoluzione ha portato a una crisi del settore che continua a essere discussa, nonostante la crescente apertura di enoteche e l’incremento di corsi di sommelier e degustazioni.
Un’analisi dei dati rivela che dal 2019 al 2023, le vendite di vino al supermercato in Italia sono diminuite dell’8%, con il calo più evidente nei vini rossi e da tavola. Questa tendenza riflette un cambiamento nei gusti dei consumatori, che preferiscono vini bianchi, rosé e bollicine, specialmente tra i più giovani. Secondo Torcoli, la crisi del vino rosso è un tema ampiamente discusso nel settore, come evidenziato anche da un articolo recente del Financial Times, che ha rivelato un calo del 90% del consumo di vino rosso in Francia rispetto agli anni Settanta.
Un fattore determinante in questo cambiamento è il riscaldamento globale, che ha modificato le abitudini di consumo. Torcoli osserva che, a causa delle temperature più elevate, il consumo di vino rosso tende a ridursi nei mesi estivi, mentre i vini più leggeri e freschi come il bianco e il rosé diventano preferibili. Inoltre, il cambiamento climatico ha anche portato a un aumento della gradazione alcolica dei vini rossi, rendendoli più pesanti e impegnativi da bere. In un contesto in cui gli italiani stanno optando per pasti più leggeri, i vini bianchi e le bollicine sono percepiti come migliori accompagnamenti.
Le nuove abitudini sociali influenzano ulteriormente le scelte di consumo. Molti consumatori, a causa delle difficoltà economiche, tendono a cenare meno spesso al ristorante e preferiscono aperitivi informali o degustazioni in enoteche con cucina. Antonio Crescente, gestore di Champagne Socialist a Milano, ha notato che il vino bianco ha guadagnato prestigio, mentre i vini rossi sono apprezzati solo da una nicchia di appassionati. Crescente suggerisce che la clientela sta diventando sempre più specializzata e che le nuove generazioni di bevitori sono più informate rispetto a quelle passate, ma anche più esigenti e attente al prezzo.
Il mercato del vino sta affrontando una crescente concorrenza, in particolare con l’apertura di nuovi wine bar. Solo a Milano, si stima che da inizio 2023 a maggio 2024 siano stati aperti 20 nuovi locali. Questa saturazione ha reso il panorama competitivo e ha costretto i produttori a riconsiderare le loro strategie.
I costi in aumento, dopo la pandemia, hanno reso il vino più caro, complicando ulteriormente le vendite. Anche se il numero di bevitori è aumentato, la quantità consumata è in calo; nel 2023, il 55% degli italiani sopra gli 11 anni dichiarava di bere vino, rispetto al 53% del 2010.
La domanda di vino sta quindi cambiando. Anche se il numero di giovani che bevono vino è in crescita, la loro percezione è diversa rispetto ai consumatori di decenni fa. Molti ventenni tendono a preferire superalcolici più economici per ottenere effetti più rapidi e intensi. Tuttavia, il panorama italiano non è del tutto allineato con le tendenze globali, come il movimento “sober curious” che ha preso piede negli Stati Uniti e nel Nord Europa. Qui, il consumo di alcol in generale è diminuito, mentre in Italia la bevanda alcolica continua a essere parte della cultura, sebbene con modalità diverse.
L’evoluzione del mercato del vino ha portato anche a un aumento dell’interesse per i vini dealcolati. Questa categoria, che include vini con un tenore alcolico inferiore agli 0,5 gradi, ha visto un incremento della domanda, soprattutto per l’export in paesi dove il consumo alcolico è limitato. Produttori come Amore Liquido, nati da esperienze nel settore dei vini naturali, stanno cercando di catturare l’attenzione di una clientela più giovane e curiosa, proponendo alternative innovative e naturali.
Inoltre, la sostenibilità ambientale sta diventando un fattore chiave per attrarre i giovani consumatori. Le pratiche di coltivazione sostenibile e la produzione responsabile stanno guadagnando terreno, conferendo un valore aggiunto ai vini. Mentre il settore si adatta a queste nuove richieste, emerge un interesse per esperienze enologiche che vanno oltre la semplice degustazione, favorendo il turismo enologico.
Questo cambiamento di paradigma sembra indicare che il consumo di vino si sta trasformando in un’esperienza più intellettuale e riflessiva, in cui la qualità supera la quantità. Il futuro del vino potrebbe non essere caratterizzato da un confronto tra chi beve vino e chi no, ma piuttosto da un ampliamento delle scelte disponibili, che tenga conto delle diverse preferenze e abitudini dei consumatori moderni.
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