
Il cambiamento climatico porta la Doc Montecucco verso nuove vette: ecco i vigneti di montagna
Negli ultimi anni, il cambiamento climatico ha avuto un impatto significativo sul settore vitivinicolo, costringendo i produttori a rivedere le loro strategie e pratiche di coltivazione. Secondo i dati più recenti forniti dall’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV) e dagli esperti del Corso di Alta Formazione della Gambero Rosso Academy, le sfide climatiche sono sempre più evidenti e richiedono risposte rapide e innovative. In questo contesto, la Doc Montecucco, che ha celebrato nel 2025 il suo 25° anniversario, sta per intraprendere un’importante evoluzione: l’inclusione di vigneti situati in alta quota.
Con una produzione di circa 700mila bottiglie all’anno, il Montecucco si distingue per la sua alta percentuale di vino biologico, attualmente attorno al 90%. Questo dato è stato ulteriormente enfatizzato dalla creazione del Distretto biologico del Montecucco, avvenuta nel novembre 2024, un passo significativo verso un futuro vitivinicolo più sostenibile e responsabile. L’ente di tutela della Doc sta ora considerando di estendere le zone di coltivazione ammesse, in particolare quelle montane, per proteggere la qualità dei vini e rispondere ai cambiamenti nei gusti dei consumatori.
Estensione dell’areale e obiettivi
Il progetto di estensione dell’areale si prevede che si completi nel 2025 e mira a includere territori montani nelle aree di produzione delle varietà di vino Montecucco Doc e Montecucco Sangiovese Docg. I vigneti che si trovano sulle colline tra il Monte Amiata e le valli maremmane sono promettenti per l’ottimizzazione delle condizioni di crescita delle uve. La varietà Sangiovese, uno dei cuori pulsanti della produzione vitivinicola toscana, beneficerà di questo cambiamento, con l’obiettivo di mantenere le sue caratteristiche distintive nonostante le sfide poste dal clima.
Il presidente del Consorzio della Doc Montecucco, Giovan Battista Basile, ha illustrato gli obiettivi della proposta di estensione: “La nostra iniziativa è una risposta diretta ai cambiamenti climatici che stiamo vivendo”. Dopo aver ottenuto l’approvazione dall’assemblea dei soci del Consorzio, stanno lavorando a un progetto concreto per includere le aree montane di sette comuni nella Denominazione di origine. Questo richiederà una modifica formale del disciplinare, che presenteranno nei prossimi mesi.
I comuni coinvolti
I comuni coinvolti in questo ambizioso progetto sono:
- Cinigiano
- Civitella Paganico
- Campagnatico
- Castel del Piano
- Roccalbegna
- Arcidosso
- Seggiano
In passato, queste aree erano considerate marginali per la viticoltura, ma ora si stanno rivelando particolarmente adatte alla produzione di uve di alta qualità. Ciò è dovuto a vari fattori, tra cui temperature più fresche e una costante ventilazione che favorisce una maturazione lenta e uniforme dei grappoli. Inoltre, i terreni vulcanici di queste zone conferiscono caratteristiche uniche ai vini, rendendoli distintivi e apprezzati.
Opportunità di mercato e futuro
L’interesse per i vini di montagna è in crescita, e la Doc Montecucco sta cavalcando questo trend. L’inclusione di vigneti in alta quota non solo risponde a una necessità produttiva, ma rappresenta anche un’opportunità di comunicazione e marketing. I consumatori sono sempre più attratti dai vini che raccontano storie di territori estremi e di pratiche sostenibili. Le nuove etichette che emergeranno da queste aree montane potrebbero catturare l’attenzione di un pubblico in cerca di esperienze uniche e autentiche.
A livello più ampio, l’inclusione di vigneti in alta quota potrebbe rappresentare un modello per altre denominazioni vitivinicole in Italia e nel mondo. Man mano che il cambiamento climatico continua a influenzare le pratiche agricole, le regioni vinicole che sapranno adattarsi e innovare avranno un vantaggio competitivo. La sfida sarà quella di mantenere l’equilibrio tra tradizione e innovazione, garantendo al contempo la qualità e l’autenticità dei prodotti.
La Doc Montecucco, con il suo impegno verso la sostenibilità e l’innovazione, si sta preparando ad affrontare le sfide future. Con la nuova estensione dell’areale, i produttori non solo contribuiranno a preservare le caratteristiche dei loro vini, ma potranno anche rispondere meglio alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, dove la qualità e l’origine dei prodotti giocano un ruolo sempre più importante.
Il cambiamento climatico, pur rappresentando una sfida, offre anche l’opportunità di ripensare e innovare nel settore vitivinicolo. La Doc Montecucco, con la sua storia e il suo impegno verso l’eccellenza, è pronta a intraprendere un nuovo viaggio verso l’alta quota, dove i vigneti di montagna promettono di raccontare nuove storie di gusto e qualità.