Il settore delle aste del vino in Italia ha iniziato il 2025 con una ripresa sorprendente, superando le aspettative e segnando un chiaro cambiamento rispetto all’anno precedente. Finarte, una delle case d’asta più prestigiose del Paese, ha ottenuto un bilancio straordinario per il suo dipartimento Vini e Distillati, con un incasso complessivo superiore ai 500.000 euro. Questo risultato è stato raggiunto grazie a due aste che hanno catturato l’attenzione di collezionisti e appassionati: “Timeless Treasures – Due secoli di vini leggendari”, con oltre 200 lotti, e la più compatta “Old but good”, composta da 70 lotti principalmente di Barolo e Barbaresco di annate storiche come il 1961 e il 1964.
Un aspetto interessante delle aste di gennaio è che si sono svolte durante il “Dry January”, un mese in cui molte persone scelgono di astenersi dal consumo di alcol. Nonostante ciò, le vendite sono state eccezionali, con aggiudicazioni di bottiglie di Borgogna e Château d’Yquem a prezzi che non si vedevano da tempo. Questo successo è un segnale positivo per il mercato del vino, che ha recentemente affrontato sfide significative a causa di condizioni economiche instabili.
Il top lot di questa edizione è stato senza dubbio una rarissima Magnum di Screaming Eagle 1992, partita da una base di 20.000 euro e aggiudicata per ben 43.200 euro, incluse IVA e diritti. Questo risultato sottolinea il crescente interesse per i vini di alta gamma e la disponibilità dei collezionisti a investire cifre considerevoli per bottiglie eccezionali. Sul podio dei lotti più ambiti si trovano:
Significativi rialzi sono stati registrati anche per alcuni vini italiani di grande valore. Ecco alcuni esempi:
Guido Groppo, a capo del dipartimento Vini e Distillati di Finarte, ha commentato questi risultati, evidenziando che il 2024 era stato un anno difficile per il settore. Tuttavia, l’asta di gennaio ha rappresentato un’eccezione, con un numero limitato di lotti di altissimo livello.
La scelta di organizzare un’asta a gennaio, quando il calendario internazionale delle aste è meno affollato, potrebbe rivelarsi una strategia vincente per Finarte. Groppo ha espresso la sua sorpresa per la qualità della risposta del mercato e ha confermato che la casa d’aste è già al lavoro per la prossima asta, prevista per il 18 e 19 marzo. Questo evento promette di essere altrettanto entusiasmante, con la raccolta di vini e distillati di alta qualità già in corso.
In un contesto di crescente interesse per il vino tra i collezionisti, l’asta di gennaio di Finarte rappresenta un chiaro indicativo della vitalità del mercato italiano del vino. Le bottiglie di pregio, in particolare quelle provenienti da annate storiche e da produttori rinomati, continuano a suscitare l’interesse degli investitori. Con l’avvicinarsi delle prossime aste, sarà interessante osservare come il mercato si comporterà e quali nuove tendenze emergeranno.
L’asta di Pandolfini, in programma il 19 febbraio a Milano presso via Manzoni 45, rappresenta…
In Valle d’Aosta, un territorio unico con paesaggi montuosi mozzafiato, si trova un'azienda vitivinicola che…
Il mondo del vino italiano è in lutto per la scomparsa di Walter Mastroberardino, un…
Un'importante svolta nel panorama vitivinicolo toscano si è recentemente concretizzata con l'acquisizione delle quote di…
Il Consorzio Vini Terre di Pisa DOC è pronto a fare il suo ingresso trionfale…
L’amministrazione Trump ha dato inizio a una nuova guerra commerciale che sta già avendo ripercussioni…