L’idromele è una bevanda alcolica tutta da scoprire, che si ottiene dalla fermentazione di acqua, miele e lievito.
Il processo di fermentazione del miele risale e migliaia di anni fa e le evidenze suggeriscono che addirittura, l’idromele, sia stata una delle primissime bevande alcoliche che l’uomo abbia mai assaggiato. E proprio per questo, attorno alla sua origine aleggiano numerose leggende.
In questo articolo, ve le racconteremo e vi daremo qualche suggerimento utile per servire a tavola l’idromele nel modo giusto.
Alcune culture ritenevano che l’idromele fosse una bevanda divina, legata alla saggezza, alla poesia e all’importanza della conoscenza. Altri, la associavano ad un potere afrodisiaco più legato al sentimento dell’amore: si dice che l’idromele fosse una bevanda in grado di unire le persone in un sorso solo.
Per quanto riguarda alcune leggende nordiche, l’idromele era considerato una bevanda in grado di risvegliare il coraggio interiore delle persone, tanto che i famosi guerrieri berserkers bevevano ingenti quantità di idromele prima di ogni scontro per poter essere più valorosi in battaglia.
Non sappiamo se alcune di queste leggende siano vere, probabilmente il potere attribuito alla bevanda deriva unicamente dalla gradazione alcolica che può facilitare l’innamoramento e far scomparire la paura, ma è interessante osservare quanto sia radicata, a livello culturale, questa bevanda alcolica, anche in culture molto distanti tra loro, con “poteri” addirittura contrapposti.
Questo fa capire quanto fosse apprezzato l’idromele anche in passato, e quanti migliaia di anni di storia abbia alle sue spalle questa bevanda che stiamo per raccontarvi come servire a tavola..
Per scegliere i sapori migliori con cui abbinare l’idromele a tavola, occorre approfondire come si realizza e capire come esaltarne il gusto.
In sintesi, l’idromele si prepara in questo modo:
Il miele viene diluito con l’aiuto di lieviti selezionati e la fermentazione può avvenire all’interno di recipienti aperti o chiusi e durare per più o meno tempo, a seconda del tipo di idromele che si vuole andare ad ottenere. In base al processo di fermentazione, e delle proporzioni di miele e acqua, si otterrà una bevanda dal sapore più dolce o più aspro.
Perciò, con un idromele più dolce (con più presenza di miele), bisognerà optare per un certo accostamento di sapori, viceversa, per un idromele dal gusto più pungente, sarà meglio accostare degli abbinamenti differenti.
Ora che abbiamo sottolineato come esistano diversi gusti di idromele, in base alla modalità di produzione della bevanda, scopriamo quali sono gli alimenti che si prestano meglio ad essere accompagnati dall’idromele.
Idromele dolce: in questo caso è consigliabile accostare dei sapori affini, come un buon dessert al cioccolato, dolci in generale, caldarroste, noci, o sfruttarlo come ingrediente per alcuni dolci: ad esempio, può essere un sapore interessante da integrare alla tradizionale ricetta del tiramisù, aggiungendone un po’ alla crema al mascarpone o nella bagna per inumidire i savoiardi.
Idromele dal sapore più aspro: si presta particolarmente bene per sfumare un risotto al gorgonzola o per accompagnare piatti salati come il salmone affumicato. Con i formaggi (meglio se stagionati oltre i 24 mesi), potete scegliere se smorzare il sapore salato del formaggio con un idromele più dolce o più pungente, vanno bene entrambi.
Si può decidere di servire l’idromele refrigerato oppure caldo. Nel primo caso, basterà conservarlo a 12-16 gradi e versarlo in un tulipe con una fetta di limone e qualche cubetto di ghiaccio. Mentre, nel secondo caso, basterà scaldarlo a 55-60 gradi e servirlo in un bicchiere da whisky per riuscire a mantenerlo caldo più a lungo grazie allo spessore del vetro del bicchiere. Inoltre, questa accortezza permetterà di non scottarsi le mani a causa del liquido caldo all’interno.
Unire birra a idromele era un’usanza comune tra i popoli Vichinghi, Celti e Slavi: in particolare andavano a mescolare due parti di idromele scuro con tre parti di birra.
Il risultato era una birra lager chiara con un gusto particolarmente forte, che ancora oggi viene apprezzato da chi azzarda questo abbinamento. Ma non è l’unico mix vincente di birra e idromele che vogliamo consigliarvi oggi.
Se, ad esempio, non siete degli amanti della birra perché non gradite il retrogusto amarognolo che la maggior parte delle birre lasciano, vi consigliamo di sfruttare la dolcezza dell’idromele per renderne il sapore più amabile e gradevole. In questo caso, scegliete come base una birra già non particolarmente forte, ad esempio una blanche, che al suo interno ha già delle note più dolci.
Ora non vi resta che portare in tavola l’idromele, servendolo come preferite e abbinandolo con i piatti più adatti. Sappiate che non state solo versando una bevanda d’accompagnamento ai vostri commensali, ma state travasando migliaia di anni di storia nel loro bicchiere.
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