Le classifiche di fine anno di Wine Searcher non sono solo un tributo all’eccellenza dei vini italiani, ma rappresentano anche un indicatore delle tendenze future. La centralità della Toscana e la presenza costante di regioni come Piemonte e Trentino-Alto Adige suggeriscono che il 2025 sarà un anno di ulteriori successi per il settore vinicolo italiano
L’Italia si conferma una patria di eccellenza enologica. Wine Searcher, il portale specializzato che dal 1999 confronta prezzi e punteggi di vini da migliaia di enoteche, ristoranti e wine bar di tutto il mondo, ha pubblicato le sue attese classifiche annuali per il 2024. Tra le categorie analizzate spiccano la “Best”, basata sulla media dei punteggi dei critici, la “Most Popular”, che misura la frequenza delle ricerche online, e la “Most Expensive”, che raccoglie i vini con i prezzi medi più alti.
Toscana al vertice della classifica
A dominare la scena è, senza dubbio, la Toscana, regione che si distingue per la qualità e la varietà della sua produzione vinicola. Non sorprende, dunque, che i primi tre posti della classifica “Best Italian Wines” siano occupati da etichette toscane. Il Masseto Toscana IGT, un Merlot che incarna l’eccellenza enologica della regione, si posiziona al primo posto ex aequo con il Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie de Il Marroneto, emblema della tradizione del Sangiovese. Entrambi hanno ricevuto un punteggio stellare di 96 dai critici.
Al terzo posto troviamo il Solaia di Marchesi Antinori, un blend di Cabernet Sauvignon e Sangiovese che continua a raccogliere consensi a livello internazionale. Seguono nella top five il Sassicaia di Tenuta San Guido e il Flaccianello della Pieve di Fontodi, confermando l’egemonia toscana nella classifica dei migliori vini italiani.
La top ten dei migliori vini italiani
Ecco la lista completa dei primi dieci vini secondo Wine Searcher:
- Masseto Toscana IGT, Toscana
- Il Marroneto Madonna delle Grazie, Brunello di Montalcino DOCG, Toscana
- Marchesi Antinori Solaia Toscana IGT, Toscana
- Tenuta San Guido Sassicaia Bolgheri, Toscana
- Fontodi Flaccianello della Pieve Colli della Toscana Centrale IGT, Toscana
- Casanova di Neri Cerretalto, Brunello di Montalcino DOCG, Toscana
- GB Burlotto Barolo Monvigliero, Barolo DOCG, Piemonte
- Castello di Ama L’Apparita Toscana IGT, Toscana
- Tenuta di Trinoro Toscana IGT, Toscana
- San Giusto a Rentennano ‘La Ricolma’ Merlot Toscana IGT, Toscana
L’importanza dei criteri di valutazione
Le classifiche di Wine Searcher si basano su criteri rigorosi e trasparenti. Per la categoria “Best”, la valutazione prende in considerazione la media ponderata dei punteggi di critici rinomati come Robert Parker e Jancis Robinson. Un elemento distintivo di questa analisi è il peso attribuito al numero di recensioni: un vino con un punteggio elevato ma basato su poche valutazioni potrebbe risultare penalizzato rispetto a un altro con un punteggio leggermente inferiore ma supportato da una base di recensioni più ampia.
Sebbene la Toscana domini le prime posizioni, altre regioni italiane trovano spazio nelle classifiche, confermando la straordinaria diversità del panorama vinicolo nazionale. Il Piemonte, ad esempio, è rappresentato dal Barolo Monvigliero di GB Burlotto, al settimo posto, e da altre etichette di prestigio che si distinguono nella top 20. Anche il Trentino-Alto Adige fa la sua comparsa con il Pinot Bianco Rarity di Kellerei Terlan, sottolineando la qualità delle produzioni alpine.
I vini più popolari e costosi
Accanto alla classifica dei migliori vini, Wine Searcher ha stilato anche quella dei vini più popolari e costosi. Tra i “Most Popular”, il Sassicaia guida la lista, seguito dal Tignanello e dall’Ornellaia, altri due gioielli della produzione toscana. Per la categoria “Most Expensive”, il Barbaresco Crichet Paje di Roagna si conferma il vino italiano più costoso, con un prezzo medio di 1.160 euro a bottiglia.
Prospettive per il 2025
Le classifiche di fine anno di Wine Searcher non sono solo un tributo all’eccellenza dei vini italiani, ma rappresentano anche un indicatore delle tendenze future. La centralità della Toscana e la presenza costante di regioni come Piemonte e Trentino-Alto Adige suggeriscono che il 2025 sarà un anno di ulteriori successi per il settore vinicolo italiano.