L’Australia, nella produzione vitivinicola, rimane per noi italiani qualcosa di esotico e lontano e, per diversi motivi, non sono moltissime le etichette disponibili nel nostro mercato, soprattutto non ci sono quelle più artigianali e di valore.
Ci sono quindi i grandi nomi, quelli che un po’ tutti almeno una volta nella vita (forse) hanno assaggiato, ma che non sono esattamente quelli più adatti per potersi fare un’idea della produzione di un intero continente.
Nel Paese ci sono oltre 2500 aziende vinicole e più di 125000 ettari di vigne ricordiamo i Shiraz Australiani provenienti da Victoria e Barossa, i Cabernet Sauvignon da Coonawarra e Margaret River, i quali hanno trovato spazio nelle migliori carte vini e nelle cantine di appassionati di tutto il mondo.
Ci sono poi gli Chardonnay australiani, che un decennio fa erano pesanti e con un uso eccessivo del legno, mentre oggi sono bilanciati e rappresentano un’ottima alternativa qualità prezzo alla Borgogna.
Si producono inoltre ottimi Riesling, più corposi e di pronta beva rispetto agli europei, e infine eccezionali Semillon.
Iniziamo con il South Australia Shiraz Cabernet Koonunga Hill di Penfolds, il quale si presenta al calice con un intenso rosso rubino con riflessi porpora, generoso all’olfatto con sentori di lamponi e ciliegie mature che si alternano a note di spezie e bergamotto.
Il sorso prosegue la stessa strada del naso e regala richiami al cioccolato e al sandalo. Ben integrata la trama tannica e lunga la persistenza.
Sempre di Penfolds citiamo lo Chardonnay Koonunga Hill con tappo a vite dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli.
Gli aromi sono intensi al naso e arrivano sentori di mela, pera, melone, citronella e mandorla. In bocca risulta fresco, cremoso e ben bilanciato, con l’espressività del frutto che si mantiene e che caratterizza una lunga persistenza. Si abbina molto bene alle carni bianche, paste leggere e insalate. È da provare con la pasta al sugo di funghi.
Il Pyrenees Riesling Landsborough Vineyard dell’azienda agricola Tournon si presenta con il colore giallo paglierino e al naso ha aromi freschi di pere, limoni maturi e gelsomino.
Al palato è ricco e caratterizzato da intense note minerali. Si abbina molto bene alle ostriche, frutti di mare o alle carni bianche.
Sicuramente degno di nota è il Redesdale Vermentino di Minim Wines, il quale si presenta di un bel giallo dorato alla vista e al naso si apre su frutta a polpa gialla matura – come pesca e susina – per poi proporre note di spezie dolci e nuances minerali.
In bocca non si discosta dall’impostazione olfattiva, rivelandosi fresca, scorrevole e persistente. È ottimo per accompagnare la cucina di mare e ideale insieme, ad esempio, ai tagliolini ai totani.
Impossibile non citare il Clarendon Hills Astralis Syrah, un vino di grande impatto, di una caleidoscopica complessità ed energia, contraddistinto da aromi di liquirizia scura e mora, note terrose di bitume e giardino di erbe, tannini sottili e rovere sapido integrato sono tipici dello stile.
Infine abbiamo il Henschke Hill of Grace Shiraz, prodotto da una delle cantine più antiche del territorio e sita nella Eden Valley.
Al naso rivela aromi di ribes nero, incenso, spezie e grani di pepe verde, mentre al palato risulta preciso e ben strutturato, caratterizzato da un frutto dolce, sentori speziati e da un’acidità bilanciata. I tannini sono completamente integrati e conferiscono buona eleganza e lunghezza.
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