Un tempo il Grignolino era il vino piemontese per antonomasia, un vino beverino, dal colore scarico ma dai tannini forti. Predilige terreni leggeri e impiega molto tempo a maturare. Si tratta di un vino difficile da coltivare e che richiede mani esperte.
La zona di produzione è la fascia collinare compresa tra Casale Monferrato e Asti. La sfortuna di questo vino è dovuta al fatto di essere nato tra i celebri Nebbiolo, Barolo e Barbaresco, che lo hanno sempre tenuto in ombra, non permettendogli di ricevere la giusta considerazione e, anzi, hanno portato alla sua sottovalutazione. Altro punto a suo sfavore è la sensibilità alle malattie e l’esigenza particolare in materia di terreni e climi.
Le prime testimonianze scritte del Girgnolino risalgono al 1249, quando viene citato come Barbexinius negli Archivi capitolari di Casale Monferrato. Anticamente la vigna era diffusa anche nell’Oltrepò Pavese ma a causa della diffusione di malattie ci fu una drastica riduzione delle coltivazioni, che rimasero confinate al Piemonte. Nel Novecento il Girgnolino era considerato uno dei migliori vini piemontesi ma il suo successo si spense presto. Il suo declino cominciò a causa del cambiamento dei gusti dei consumatori, in particolare quelli delle nuove generazioni, che cominciarono a preferire vini più strutturati.
Nonostante questo, grandi personalità storiche hanno sempre rimarcato il loro amore verso il Grignolino. Tra questi re Umberto I e Gianni Agnelli, che lo beveva in aggiunta allo Champagne. Il Grignolino era il vino dell’alta borghesia e della nobiltà, e anche Papa Francesco lo annovera tra i suoi preferiti.
Il nome di questo vino deriva probabilmente dall’espressione dialettale “grignolè” che ad Asti denota i vinaccioli, presenti a dismisura negli acini del grappolo. Secondo altri il nome viene invece da “grignè” che significa “digrignare” in piemontese, ed è l’espressione che si forma sul viso di chi beve il Grignolino a causa dei tannini, che lo rendono un vino acidulo.
Il Grignolino è un vino dal colore rosso rubino o granato. I suoi profumi tendono al fruttato e al floreale, con sentori di fragola, ribes rosso, lampone, viola, geranio, sambuco, e spezie tra cui il pepe bianco. La gradazione alcolica non è troppo elevata e la struttura media. Il Grignolino è un vino più apprezzabile giovane ma può invecchiare per lungo tempo nelle cantine e, in questo caso, rivela tratti evoluti e uno sviluppo variopinto dei tannini, che assumono sapori terrosi e di liquirizia.
Gli accostamenti migliori sono quelli con carni bianche, anatra, pesce grasso e piatti tipici piemontesi.
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