Nel cuore pulsante di Montmartre, precisamente a Château Rouge, si svolge un affascinante balletto di colori, suoni e profumi che racconta una delle tante anime di Parigi. Qui, il mercato africano di via Dejean è un microcosmo di culture diverse, dove ogni angolo è animato da venditori ambulanti e acquirenti che si mescolano in un’atmosfera vivace e caotica. I carrelli sgangherati stracolmi di riso, fagioli e spezie si alternano a gruppi di persone che chiacchierano animatamente, creando un’energia contagiosa che pervade l’aria.
La scena è vivida: un venditore che grida per attirare l’attenzione, un macellaio che rimprovera un bambino che gioca con un pallone, e il profumo intenso delle spezie che avvolge tutto. È in questo contesto che la signora del mercato si avvicina, chiedendomi quante frittelle di akara desidero. Con un sorriso, rispondo: “Trois”. Le frittelle, con la loro crosta dorata e lucente, sembrano gemme preziose nel sacchetto di plastica che porto con me.
Château Rouge, ai piedi della basilica del Sacro Cuore, è un luogo dove il multiculturalismo si esprime pienamente. Qui, gli abitanti di origini congolesi, senegalesi e ivoriane si ritrovano per acquistare ingredienti per i loro piatti tradizionali, dal saka-saka al yassa, fino al kedjenou. I muri del mercato sono coperti di manifesti che annunciano eventi culturali, serate ghanesi e riunioni religiose, un chiaro segnale della vitalità e della comunità che anima questo quartiere.
Mentre assaporo la prima frittella di akara, il suo impasto di fagioli è soffice, piccante e croccante, un’esplosione di sapori che mi lascia desideroso di assaggiarne un’altra. La combinazione di cipolla e peperoncino risveglia i miei sensi, spingendomi a divorare la seconda e la terza senza nemmeno accorgermene. Questi piccoli bocconi di delizia rappresentano non solo un cibo, ma un legame con una tradizione culinaria ricca e affascinante.
Il mercato si snoda attraverso le strade secondarie, dove sartorie, negozi di cosmetici e sportelli di cambio si mescolano a bancarelle di frutta e verdura. I sacchi di spezie colorate, come curcuma e pepe, rendono questo luogo un tripudio di colori e profumi. Accanto a me, una donna del Mali sceglie del dawa dawa, un ingrediente fermentato che utilizzerà per preparare il mafè, uno stufato di agnello ricco e cremoso. La sua passione per la cucina traspare dalle parole che usa per descrivere il piatto, e io non posso fare a meno di immaginarne il sapore delizioso, ricco di aromi e spezie.
Continuando a camminare, mi imbatto in un piccolo ristorante, un angolo accogliente dove posso sedermi gomito a gomito con altri avventori. Un piatto di riso con cernia e verdure mi viene servito, e il suo sapore è un mix di dolciastro e aspro, con note che rimandano a sapori familiari ma indefiniti. Condivido un boccone di carne con un giovane senegalese seduto vicino a me, il quale mi spiega il concetto di teranga, l’arte dell’ospitalità senegalese, che invita a condividere e accogliere con generosità.
Mentre il pomeriggio si trasforma in sera, torno a Château Rouge per assistere all’animazione del mercato notturno. La gente si riversa sulle strade, mescolando turisti e residenti, creando un’atmosfera vibrante e dinamica. Le griglie accese cominciano a sfrigolare, emanando profumi irresistibili. Gli spiedini di carne e pesce sono disposti sulle griglie, e il suono delle fiamme che arrostiscono la carne è una sinfonia che attira tutti intorno.
Mi avvicino a un venditore che mi è stato descritto come il migliore per i suya, gli spiedini di carne nigeriani. La carne è marinata in una miscela di spezie nigeriane, dal peperoncino al cumino, e il venditore controlla ogni pezzo con attenzione, assicurandosi che sia cotto alla perfezione. Quando assaggio il primo spiedino, l’esplosione di sapori mi sorprende: le spezie si fondono in un abbraccio caldo e avvolgente, mentre le arachidi macinate aggiungono una consistenza croccante.
L’atmosfera è elettrica, e il freddo di febbraio non sembra fermare le persone che si affollano attorno alle griglie. Ogni spiedino pronto viene rapidamente sostituito da uno crudo, creando un ciclo incessante di cottura e consumo. Gli sguardi curiosi e le chiacchiere si mescolano al crepitio delle fiamme e al profumo avvolgente della carne grigliata. La bellezza di questo mercato risiede nella sua disarmante imperfezione, un luogo dove le culture si intrecciano e si fondono, creando un’esperienza unica e indimenticabile.
In questo angolo di Montmartre, il mercato di Château Rouge diventa un simbolo di resistenza e vitalità, un luogo dove le tradizioni culinarie nigeriane e africane si mescolano con la vita parigina. Ogni morso di akara e suya racconta una storia, un legame con le radici e la cultura di chi lo prepara, rendendo questo mercato una tappa imperdibile per chiunque voglia scoprire il vero sapore di Parigi.
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