Il Frascati DOC è un vino prodotto nella regione Lazio, in provincia di Roma. La zona geografica dei questa denominazione si estende per circa 8 mila ettari e comprende la parte acclive e le pendici del versante settentrionale dei Colli Albani.
Questo vino è prodotto a partire dai vitigni coltivati tradizionalmente in questa area geografica e sono il Malvasia bianca di Candia, Malvasia del Lazione, il Bellone, il Bombino bianco, il Greco bianco e il Trebbiano toscano e giallo.
La DOC si riferisce a due tipologie di vino bianco, Frascati e Spumante. La prima tipologia produce un vino fresco ed equilibrato, dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore penetrante, un profumo delicato con note floreali, un sapore secco o sapido e morbido. La seconda tipologia, del Frascati Spumante, si caratterizza per freschezza ed equilibrio, un colore giallo chiaro, spuma fine e persistente, sapore armonico, da brut a extradry.
Tutti i vini hanno un’acidità normale, un amaro poco percepibile, una buona struttura e un buon equilibrio gustativo.
Heredio è il Frascati Superiore Docg dell’azienda Casale Vallechiesa, blend di Malvasia puntinata al 70%, e per il restante percento Greco e Bombino. L’annata 2020 si presenta abbastanza ricca e generosa già a livello olfattivo, in cui spiccano note di mela annurca, una certa soavità da fiori freschi e guizzi balsamici per movimentare. Anche il palato rivela una certa opulenza, note lievi di cipria, stemperate da struttura e acidità che riportano nelle fila del Frascati l’impressione generale.
Il Frascati Doc di Merumalia è il Terso, nato da Malvasia del Lazio e una parte di Candia da vigne vecchie, insieme a Greco e Fiano, che vedono solo acciaio e poi bottiglia, per un totale di circa 7 mesi di affinamento. L’annata 2019 si apre con un bel bouquet minerale e fresco, di agrumi e di erba tagliata.
Con Primo, il Frascati Superiore Docg Riserva siamo senz’altro su un gradino superiore. Qui la Malvasia è solo puntinata, e si accompagna a Greco e Bombino, ma solo dalle migliori selezioni da vasca. Fermenta e riposa in acciaio per 9 mesi e poi in bottiglia per altri 3 minimo. La vendemmia 2019 offre un naso intenso ed elegante, sottile e minerale, che parte con fiori bianchi ed erbe officinali e poi evolve verso note più calde. Al sorso è strutturato, con spalla acida scalpitante, che manifesta però già una certa eleganza di beva. Interessante il confronto con l’annata 2017, calda com’era anche qui ai Castelli Romani, tradita subito da un naso molto più opulento e smaltato, dai ricordi di torrone, scorza d’arancia e pompelmo rosa.
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