Sono due vini eccellenti, con bollicine, gusto e corpo inconfondibile. Eppure, proprio per queste caratteristiche comuni, si tende proprio a confondere tra Franciacorta e Champagne. Finché non spunta fuori l’etichetta, a occhi e bocche inesperti i due vini possono sembrare simili. Sono invece estremamente diversi per composizione e struttura.
Si definiscono “terroir”, cioè un termine vinicolo che indica la zona di produzione e l’area di appartenenza. C’è dunque una valenza geografica ma anche una connotazione culturale: si va dall’ecosistema al microclima in cui crescono e sono allevate le uve.
Il Franciacorta si sviluppa in Lombardia, in particolare nell’area bresciana dove esistono coltivazioni con climi più freschi, con importanti scambi di gas, ossigeno e anidride carbonica. Si ottiene da uve Chardonnay, Erbamat, Pinot Bianco e Pinot nero in equilibrio. Nel caso dello Champagne, invece, le uve si coltivano nelle grandi regioni della Francia e sono le stesse del Franciacorta. Ma crescono ovviamente all’interno di climi molto più mitigati.
I due vini hanno dunque le uve in comune e lo stesso metodo di produzione. Entrambi vengono prodotti con il metodo Champenoise o Classico, cioè con la seconda fermentazione non in botte o in autoclave, ma in bottiglia. Il vino si ottiene così con l’introduzione di lieviti e zuccheri accuratamente selezionati. Da questo punto di vista, dunque, Champagne e Franciacorta potrebbero assomigliarsi se non si osserva il microclima in cui sono coltivate le uve. Ma è nel gusto che poi cambia tutto.
I due vini definiti “bollicine” sono completamente diversi terminata la lavorazione, proprio perché le uve sono coltivate in condizioni differenti. Lo Champagne ha bollicine piccole e dalla risalita lenta, è molto secco e ha un retrogusto speziato. Quest’ultimo appartiene anche al Franciacorta, già strutturato di suo. Che però ha bollicine ancora più sottili e possiede maggiore pienezza e tasso alcolico. L’acidità è però inferiore rispetto al “gemello” francese.
A questa domanda fatidica, se si parla solo del gusto personale, non c’è ovviamente una risposta. La cosa cambia invece se ci interroghiamo sugli abbinamenti in cucina. Per le sue note particolari, lo Champagne non ha necessariamente bisogno di un cibo con cui esaltarsi ed è in grado di essere bevuto perfettamente in autonomia.
Lo stesso discorso può essere fatto per il Franciacorta, con la differenza che questo vino è più acido e dunque si sposa meglio in zona antipasto. Specialmente con pesce, paste sfoglie con creme, ma anche con ricette giapponesi come sushi o sashimi. Per chi vuole fare una scelta alternativa ai soliti vini frizzanti, il Franciacorta è anche giocabile in grigliate e fritture di mare.
Scopri il Verdicchio Casal di Serra 2022 di Umani Ronchi, uno dei migliori vini italiani…
Negli Stati Uniti si accende il dibattito tra consumo zero e moderazione del vino: rischi,…
Scopri i vignaioli indipendenti della FIVI: qualità, sostenibilità e tradizione al servizio del territorio Piccoli…
Scopri le cantine di design più belle in Italia: architettura moderna, tradizione vinicola e degustazioni…
Scopri perché il tappo degli spumanti ha la forma di un fungo: funzionalità, elasticità del…
Scopri i migliori vini italiani nella guida Berebene 2025 del Gambero Rosso: oltre 937 etichette…