Negli ultimi due anni, il mercato secondario dei fine wine ha vissuto una fase di difficoltà, con un costante calo dei prezzi che ha allarmato collezionisti e investitori. Tuttavia, un recente sondaggio condotto da Liv-ex, la piattaforma globale di riferimento per il commercio di vini pregiati, offre segnali di ottimismo. I risultati suggeriscono che i prezzi potrebbero essere prossimi a una stabilizzazione, ma le aspettative per il 2025 rimangono caratterizzate da un certo grado di incertezza.
Secondo Liv-ex, un numero significativo di operatori del settore è convinto che i prezzi siano ormai vicini al minimo storico e che il mercato stia iniziando a consolidarsi. Questa percezione è confermata dai dati: si prevede che il Liv-ex 100 Index, un barometro cruciale per il mercato secondario, registri una lieve contrazione dell’1,9% nel 2025, dopo un calo del 9,1% nel 2024. Questo andamento suggerisce che, sebbene il mercato non stia vivendo un periodo di crescita, ci possa essere una stabilizzazione imminente.
Le opinioni tra gli intervistati variano notevolmente. Ecco un riepilogo delle previsioni:
I commercianti situati nell’Unione Europea si sono dimostrati i meno ottimisti, esprimendo preoccupazione per una serie di fattori macroeconomici. Tra questi spiccano:
Questi elementi possono influenzare non solo i prezzi dei fine wine, ma anche il comportamento degli acquirenti.
Nonostante l’attuale contesto complesso, alcuni settori del mercato mostrano segni di resilienza. Secondo Liv-ex e l’indice Bordeaux Index, molte etichette di alta gamma provenienti da Borgogna, Champagne e i SuperTuscan mantengono quotazioni superiori rispetto a cinque anni fa. Questo è un segnale positivo che potrebbe indicare una domanda stabile e un interesse duraturo per i vini di alta qualità. Inoltre, un operatore britannico ha osservato come molti acquirenti stiano iniziando a percepire un “valore incredibile” nei prezzi attuali, suggerendo che ci sono opportunità interessanti anche in un mercato in calo.
Il mercato delle aste si conferma un ambito di grande interesse, soprattutto per le bottiglie più rare. Recentemente, Christie’s ha battuto all’asta a Londra un lotto composto da cinque bottiglie di Bonne Mares 1962 di Comte Georges de Vogüé, vendendole per ben 47.500 sterline, ben oltre la stima iniziale di 9.000 sterline. Questo episodio dimostra che, nonostante le sfide generali del mercato, ci sono ancora collezionisti disposti a investire somme significative per acquisire vini di eccellenza. Anche Zachys, una delle case d’aste più rispettate negli Stati Uniti, ha evidenziato un miglioramento graduale del sentiment di mercato nel 2024, suggerendo un potenziale rinnovamento dell’interesse nei confronti dei fine wine.
Con un equilibrio ancora fragile tra domanda e offerta, il 2025 si profila come un anno di transizione per il mercato dei fine wine. Investitori e collezionisti dovranno tenere d’occhio le tendenze emergenti e monitorare attentamente il mercato per individuare le migliori occasioni di acquisto. In un contesto di incertezze economiche e cambiamenti nel comportamento dei consumatori, la capacità di adattarsi e riconoscere opportunità sarà fondamentale per chi desidera affermarsi nel mondo dei vini pregiati. Il mercato dei fine wine, ricco di storia e tradizione, continua a rappresentare un ambito affascinante e complesso, dove ogni bottiglia racconta una storia e ogni investimento può rivelarsi strategico nel lungo termine.
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