Se la propria situazione familiare e sentimentale si fa complicata ma non si vuole rinunciare a postare sui social network, si può virare sulla comoda ostentazione: lo sa bene Fedez che, con una nuova casa in una delle zone più esclusive di Milano, una Ferrari modello Roma, mancava solo dell’ottimo vino da qualche migliaio di euro a completare il tutto.
Tutto questo con ogni probabilità innescato dai fatti recenti di casa Ferragnez e della recente presentazione alla Camera dei Deputati una proposta di legge per regolare il sharenting, ovvero la pratica di condividere contenuti sui propri figli sui social network.
È questa la nuova linea comunicativa di Fedez, ma ora andremo a parlare in particolare della bottiglia di vino usata per brindare alla Santa Pasqua: si tratta di un La Tâche Grand Cru Romanée-Conti di annata 2011, nome che garantisce un immediato – e sbigottito, se vogliamo – interesse da parte di qualsiasi appassionato di vino, che Idealwine valuta con una quotazione di poco inferiore ai 4500 euro. Ottima soprattutto se si ha l’obiettivo di impressionare la propria community.
La Tâche Grand Cru Romanée-Conti nel dettaglio
Il nome Romanée-Conti è estremamente evocativo per tutti gli appassionati di vino di tutto il mondo: nel 1770, qualche anno prima di morire, il principe Luigi Francesco di Borbone-Conti rilevò una parcella a Vosne-Romanée, coltivata al tempo dai priori di Saint Vivant.
Nel 1879, Jacques-Marie Duvault Blochet acquistò la proprietà, che oggi è nelle preziose mani di Henry-Frédéric Roch, Lalou Bize-Leroy e Aubert de Villaine.
Situato a Vosne, il Domaine de la Romanée-Conti (DRC) si estende per 25 ettari sui celebri Grand Cru La Tâche, Romanée-Saint-Vivant, Richebourg, Echézeaux, Grands-Echézeaux e ovviamente La Romanée-Conti.
Nella Côte de Beaune, la tenuta ha recentemente ottenuto tre parcelle in affitto a Corton, che si aggiungono alle leggendarie vigne di Montrachet e Bâtard-Montrachet, destinate a una produzione riservata non disponibile alla vendita.
Il Romanée-Conti è il protagonista indiscusso della tenuta, ma anche gli altri Grand Cru sono degni di nota e si contraddistinguono per l’eccellente qualità del lavoro svolto nelle vigne (coltivate tutte secondo i principi dell’agricoltura biodinamica) e in cantina (dove è praticata la fermentazione a grappolo intero).
Le rese sono estremamente basse e alcuni vini, come il Montrachet, non vengono prodotti ogni anno a causa delle quantità ridotta delle uve, come accadde per esempio nel 1992 o nel 2016. I vini della Romanée-Conti sono oggi venduti a un prezzo all’altezza di questa tenuta leggendaria.
Come numerose tenute della Borgogna, La Tache è stata in origine una tenuta monastica. In seguito è stata proprietà di due diverse famiglie: alla famiglia Joly de Bévy l’azienda è stata espropriata durante la Rivoluzione, successivamente è appartenuta ai Basire e poi alla famiglia Liger-Belair.
Nel 1933 l’intero vigneto è diventato proprietà della Romanée Conti. La cura attenta dedicata alla vigna, il controllo delle rese e la vendemmia tardiva contribuiscono alla produzione di un vino aromatico e opulento.
Questo vino di un colore intenso sviluppa uno straordinario bouquet aromatico di frutti neri, tartufo e spezie.
Il suo bouquet ricco e concentrato sprigiona un’infinità di sfumature, che si fondono armoniosamente in un risultato di estrema finezza. Un vino sempre eccezionale, anche nelle annate difficili. Ad esempio, nelle annate 1950 o 1951 è stato l’unico vino della tenuta a essere imbottigliato.