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Famiglie storiche in crisi: la divisione si avvicina mentre Bertani lascia il Consorzio

La recente decisione di Bertani di unirsi all’associazione delle Famiglie Storiche e di lasciare il Consorzio Vini Valpolicella ha riacceso un dibattito che sembrava ormai sopito. Nonostante i tentativi di pacificazione avvenuti negli ultimi anni, la situazione si complica ulteriormente. Alberto Lusini, CEO di Bertani, ha spiegato in una recente intervista al Gambero Rosso le motivazioni dietro questa scelta.

il commento di christian marchesini

Il presidente del Consorzio Vini Valpolicella, Christian Marchesini, ha commentato l’uscita di Bertani, sottolineando l’importanza di ogni membro all’interno del Consorzio. “L’uscita di Bertani pesa, e ogni socio, dal più piccolo al più grande, è una risorsa fondamentale per il Consorzio,” ha affermato Marchesini. Questa dichiarazione evidenzia il valore storico e qualitativo dell’azienda nella denominazione, che potrebbe essere messo a rischio dalla sua separazione.

Marchesini ha anche espresso sorpresa riguardo a questa decisione, affermando che non c’erano stati segnali premonitori. La nuova direzione di Lusini, che ha un passato come presidente del Consorzio Lugana, ha portato a un cambiamento di approccio rispetto al suo predecessore, Ettore Nicoletto, noto per il suo dialogo costruttivo con le altre entità consortili. Nicoletto ha definito l’uscita di Bertani una “sconfitta per la denominazione,” sottolineando la frustrazione condivisa da molti riguardo alla divisione che si sta manifestando.

il futuro del consorzio

Marchesini ha confermato che la riflessione interna al Consorzio è costante, con l’obiettivo di tutelare e promuovere la denominazione, attualmente sostenuta da un bilancio di 4 milioni di euro. Tuttavia, l’intervento di Lusini, che ha espresso il desiderio di una maggiore commercializzazione attraverso le Famiglie Storiche, ha sollevato preoccupazioni tra i membri del Consorzio.

Il nodo cruciale emerso dalla situazione di Bertani è l’obbligo di scelta tra il Consorzio e le Famiglie Storiche. Marchesini ha chiarito che il Consorzio è sempre stato aperto all’accoglienza di tutti, comprese le Famiglie, ma il loro statuto, risalente a più di dieci anni fa, impone restrizioni che ostacolano la collaborazione. “Il loro statuto è anacronistico e soggetto a interpretazione,” ha affermato Marchesini, evidenziando come la visione divisa delle Famiglie possa precludere un futuro di cooperazione.

l’instabilità tra le famiglie storiche

Un altro aspetto preoccupante è emerso dal tentativo di una delle aziende delle Famiglie di iscriversi al Consorzio, per poi ritirarsi poco dopo. L’azienda in questione è Begali, e la sua esperienza testimonia come la divisione tra le Famiglie e il Consorzio stia creando un clima di incertezza e instabilità. Marchesini ha sottolineato che il problema non è tanto l’uscita di Bertani o il ritiro di Begali, quanto la visione frammentata che sembra prevalere in seno alle Famiglie.

Nonostante gli sforzi del Consorzio per promuovere un clima di collaborazione, sembra che la pace firmata due anni fa non sia stata altro che una facciata. Marchesini ha ricordato come, in un periodo difficile per il settore del vino, caratterizzato da dazi, calo dei consumi e difficoltà economica, sarebbe stato opportuno unire le forze per affrontare le sfide comuni. La mancata partecipazione delle Famiglie all’evento Amarone Opera Prima, che celebrava il centenario della denominazione, ha ulteriormente evidenziato questa mancanza di unità.

Marchesini ha lanciato un appello alle Famiglie, ribadendo che ogni uscita rappresenta una perdita per il Consorzio stesso. “Sono libere di scegliere se rimanere fuori o iscriversi al Consorzio,” ha affermato, sottolineando l’importanza della collaborazione.

L’uscita di Bertani e il recente abbandono di Venturini dalle Famiglie sollevano interrogativi sul futuro delle relazioni tra queste entità. La situazione è in continua evoluzione e non è possibile escludere ulteriori sviluppi. La comunità vitivinicola della Valpolicella si trova di fronte a un bivio cruciale: riuscirà a superare le divisioni e a lavorare insieme per il bene di tutti, o la frattura diventerà permanente?

Redazione Vinamundi

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