Il vino

Etna Doc, alla scoperta del vino nato all’ombra del vulcano

La denominazione Etna DOC italiano è stata la prima a essere creata in Sicilia, nell1968, seguita da quella del vino più famoso della Sicilia, il Marsala. Il più comune di questi vini è l’Etna rosso Doc, ma esistono anche bianchi e rosati. La zona vinicola dell’Etna si sviluppa attorno al lato orientale del vulcano, dal comune di Randazzo a nord fino a Santa Maria di Licodia a sud.

Produrre il vino Etna Doc

Il disciplinare per la produzione di vini a denominazione di origine controllata “Etna” devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti con la seguente composizione ampelografica:
Per l’Etna bianco: Carricante minimo 60%; Catarratto bianco comune o lucido da 0 a 40%.
Possono concorrere alla produzione di questo vino, fino ad un massimo del 15% del totale, anche uve provenienti dai vitigni Trebbiano, Minnella bianca e altri vitigni a bacca bianca non aromatici
idonei alla coltivazione nella regione Sicilia , iscritti nel registro nazionale.
Etna bianco superiore: Carricante minimo 80%, possono concorrere alla produzione di detto vino, fino ad un massimo del 20% del totale, anche uve provenienti dai vitigni Trebbiano, Minnella bianca e altri vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
Etna rosso (anche riserva) ed Etna rosato: Nerello Mascalese minimo 80%; Nerello Mantellato (Nerello Cappuccio) da 0 a 20%. Possono concorrere alla produzione, fino ad un massimo del 10% del totale, anche uve provenienti da altri vitigni a bacca bianca, non aromatici.
Etna spumante (rosato o vinificato in bianco):Nerello Mascalese minimo 60%, possono concorrere alla produzione di detto vino, nella misura massima del 40% altri vitigni idonei alla coltivazione nella Regione Sicilia.

Immagine | Unsplash @Maksym Kaharlytskyi

Zona di produzione delle uve

La zona di produzione delle uve per l’Etna Doc ricade nella provincia di Catania e comprende i territori di di Biancavilia, S. Maria di Licodia, Paternò, Belpasso, Nicolosi, Pedara, Trecastagni,
Viagrande, Aci S. Antonio, Acireale, S. Venerina, Giarre, Mascali, Zafferana, Milo, S. Alfio,
Piedimonte, Linguaglossa, Castiglione, Randazzo. I terreni della zona partono dal livello del mare per arrivare a più di 1200 metri. I vigneti dell’Etna sono oggi tra i più alti d’Italia e anche del mondo, accanto solo a quelli dell’Alto Adige. I produttori di vino dell’Etna stanno sperimentando i siti posti sulle pendici del vulcano posti ad altitudini il più elevate possibile, per valutare gli effetti sulla produzione dei terreni più neri e ricchi di lava.

Immagine | Unsplash @April Klein

Le caratteristiche dei vini Etna Doc

Questi vini devono avere caratteristiche ben precise, ecco le principali. L’Etna bianco deve avere un colore giallo paglierino, talvolta con leggeri riflessi dorati; un odore delicato e un sapore secco, fresco e armonico. Alcol 11,50% vol minimo.
L’Etna bianco superiore deve avere colore giallo paglierino molto scarico con riflessi verdolini; un
odore delicato e un sapore secco, fresco, armonico e morbido. Titolo alcolometrico volumico totale minimo al 12 % vol.
All’Etna rosso è richiesta un colore rosso rubino con riflessi granato con l’invecchiamento; un odore intenso e caratteristico e un sapore secco, caldo robusto, pieno e armonico. Titolo alcolometrico volumico totale minimo 12,5% vol.
L’Etna rosso riserva deve avere un colore rosso rubino con riflessi granato con l’invecchiamento; un
odore intenso e un sapore secco, caldo robusto, pieno, armonico. Titolo alcolometrico volumico totale minimo 13% vol.
Etna rosato deve avere colore rosato tendente al rubino; un odore intenso caratteristico e un sapore secco e armonico. Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,5% vol
L’Etna spumante è caratterizzato da spuma fine e persistente; un colore per il rosato, rosato scarico con riflessi rubino con l’invecchiamento, e per il bianco giallo paglierino scarico, con riflessi dorati con l’invecchiamento. L’odore deve essere intenso e caratteristico, con delicato sentore di lievito. Il sapore è pieno, armonico, di buona persistenza; da brut a extradry. Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11% vol.

Redazione Vinamundi

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