Al via la seconda edizione di Etna Days – I vini del Vulcano, appuntamento ideato dal Consorzio Tutela Vini Etna Doc e dedicato alla stampa e ai professionisti internazionali per approfondire la conoscenza dei vini che nascono ai piedi del vulcano attivo più alto d’Europa.
Per tre giorni, dal 13 al 15 settembre, 40 rappresentanti di importanti testate di USA, Regno Unito e altri Paesi europei prenderanno parte a un intenso programma che prevede viaggi tra i vigneti della denominazione etnea, visite in cantina, masterclass e degustazioni.
“Dopo gli eccellenti riscontri della prima edizione, quest’anno abbiamo voluto riproporre un appuntamento di importanza strategica per le nostre aziende, sempre più attente nel promuovere e far conoscere i propri vini al di fuori dei confini nazionali”, spiega Francesco Cambria, presidente del Consorzio Tutela Vini Etna Doc.
Continua Cambria: “Il paesaggio vitivinicolo etneo ha caratteristiche uniche al mondo, osservarlo da vicino è il modo ideale, forse l’unico, per coglierne davvero le peculiarità. Gli Etna Days sono un format pensato, proprio in questo senso, per lasciare un ricordo indelebile tra giornalisti ed esperti provenienti dai nostri principali mercati d’esportazione”.
Le attività della quattro giorni dedicata alla DOC Etna hanno messo al centro gli elementi che contraddistinguono l’enologia del Vulcano: la natura, la cultura e la storia.
A partire dall’Etna, nella sua espressione più radicale, con i versanti e le colate laviche, le esposizioni e le differenti condizioni pedoclimatiche.
I muretti a secco, patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, simbolo di una viticoltura eroica, che con i suoi contorni caratterizzano il paesaggio della denominazione.
Le visite ai palmenti rupestri, che testimoniano come il vino ha caratterizzato da sempre l’economia di questo angolo di Sicilia.
Il calendario della seconda edizione di Etna Days, dopo il benvenuto di mercoledì 13 settembre, vedrà un’intesa giornata di studio e approfondimento, con una masterclass sulle tante sfumature delle tipologie di vino prodotte sull’Etna e un walk-around tasting al quale parteciperanno 102 aziende aderenti al Consorzio e molti produttori con cui potersi confrontare.
Giovedì 14 e venerdì 15 settembre i giornalisti visiteranno 40 aziende del territorio etneo e la giornata terminerà a Catania con una visita della città e uno speciale wine party finale.
La denominazione di Origine Controllata dei vini Etna nasce nel 1968, prima DOC della Sicilia e tra le prime nate in Italia.
Nel gennaio 1994 nacque il Consorzio di Tutela dei Vini Etna DOC con l’obiettivo di valorizzare e proteggere le produzioni dei vini Etna e il loro territorio.
Con Decreto ministeriale del 18 febbraio 2018, il Consorzio ottiene il riconoscimento cosiddetto “erga omnes”, con incarico di svolgere le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione della denominazione. Ad oggi riunisce 442 produttori e, nel 2022, 5,8 milioni di bottiglie commercializzate sotto la denominazione.
L’impegno principale è sicuramente mirato a tutelare il brand Etna Doc, a promuoverlo in Italia e all’estero per accrescere visibilità di un marchio simbolo del Made in Italy e a vigilare sul rispetto delle norme previste dal disciplinare di produzione a difesa del consumatore e dei produttori.
Il Consorzio partecipa attivamente ai temi di interesse vitivinicolo, favorisce le relazioni tra i produttori e il mercato e lo sviluppo della cultura legata al mondo del vino anche tra i consumatori.
Il grande interesse riscosso negli ultimi decenni dalla critica e dal mercato è motivato dalla qualità dei vini e da un patrimonio naturale e antropico di inestimabile valore: la presenza di antiche varietà autoctone quali il Nerello Mascalese, il Nerello Cappuccio e il Carricante, la composizione vulcanica dei terreni, la presenza di vigne ultracentenarie e pre-fillossera, il sistema di allevamento ad alberello, un paesaggio ricco e vario, composto da 4 versanti e 133 contrade.
La crescita della denominazione degli ultimi anni, in termini qualitativi e quantitativi è sotto gli occhi di tutti. La superficie vitata è passata dai 680 ettari del 2013, rivendicata da 203 produttori, ai 1184 ettari nel 2021 suddivisi in 390 viticultori, per una media di meno di un ettaro ad azienda, e con solo sette realtà che superano i venti ettari: un territorio fortemente parcellizzato, con le differenze pedoclimatiche che cambiano nel raggio di pochi chilometri.
Per queste ragioni si parla dell’Etna come di “un’isola nell’isola”: le numerose aree con caratteristiche specifiche e diversificanti fa si che lo rendano unico all’interno del territorio siciliano.
La strategia di sviluppo del consorzio nei prossimi anni è quella di regolamentare la crescita su standard di qualità più elevati, bloccando, almeno sino al 2024, le rivendicazioni di nuove superfici di vigneti a Etna Doc. Nel contempo si darà vita ad azioni di promozioni in grado di accrescere la percezione e il valore del brand Etna.
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