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Etichette del vino, ecco come e quando cambieranno

Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida ha firmato il decreto che deroga l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino.

Tale provvedimento, fortemente voluto da alcuni colleghi e annunciato nell’incontro con i componenti della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, è arrivato per permettere l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette già in magazzino, ovvero già prodotte ma non adeguate alla normativa europea. Ma cosa prevede il decreto deroga etichette? Scopriamolo insieme

Il decreto deroga etichette del vino

Questo decreto deroga etichette di fatto concede alle cantine italiane e agli operatori nel settore del vino più tempo per adeguarsi alle novità imposte dalla Ue per le etichette del vino.

Foto | Pexels @cottonbro studio – Vinamundi.it

Lollobrigida, nello specifico, ha previsto una deroga trimestrale al regolamento UE 1308 del 2013 sulle nuove etichette per il vino.

L’adeguamento alla normativa europea è dunque rimandato all’8 marzo 2024, quando invece doveva scattare dall’8 dicembre 2023, e prevedeva l’etichettatura e la commercializzazione di prodotti vitivinicoli e aromatizzati con etichette riportanti il simbolo “i” accanto al QR Code dal quale è possibile ricavare la lista degli ingredienti e dei valori nutrizionali.

Il ministro ha fatto sapere, attraverso una nota stampa, che per sostenere e tutelare un comparto fondamentale per l’economia della nostra Nazione, nel prossimo Agrifish, in sede europea, verrà trattato il tema delle linee guida sull’etichettatura.

Bisogna aggiungere però che, nonostante l’impegno e la promessa di voler superare quelle che sono state definite delle criticità, il regolamento UE al momento non cambia, ma viene solo rimandata la sua entrata in vigore.

A partire dunque dall’8 marzo 2024 le etichette del vino italiano dovranno adeguarsi al regolamento UE 1308 del 2013. La normativa vale per qualsiasi vino venduto in UE che non è stato ancora prodotto – quindi che non è soggetto ai nuovi requisiti per l’etichettatura -, di conseguenza devono adeguarsi alla stessa i produttori di vino che vendono vino nell’Unione Europea, i distributori di vino che etichettano vini in vendita nell’Unione Europea e i produttori di etichette per vini venduti nell’Unione Europea.

In base al regolamento UE 1308/2023, tutto il vino deve includere informazioni su ingredienti, allergeni ed energia, il rapporto calorico, e le informazioni nutrizionali.

Le informazioni energetiche devono essere visualizzate sulle etichette dei vini utilizzando il simbolo E basato su una porzione da 100 ml.

Sull’etichetta del vino stesso dovranno inoltre riportate i seguenti dati:

  • designazione della categoria;
  • titolo alcolometrico volumico effettivo;
  • indicazione di provenienza;
  • imbottigliatore o, nel caso dello spumante, il nome del produttore/venditore;
  • importatore (nel caso di vini importati);
  • contenuto di zucchero nel caso dello spumante;
  • ata di conservazione minima per i prodotti vitivinicoli dealcolizzati con un titolo alcolometrico volumico effettivo inferiore al 10%;
  • numero di lotto;
  • quantità netta.

Gli allergeni e le intolleranze devono comparire o essere fisicamente attaccati al prodotto. Alcune delle altre informazioni richieste, come gli ingredienti, possono facoltativamente essere divulgate tramite mezzi elettronici, ad esempio con un codice QR che rimanda a una scheda consultabile online.

A tal proposito, è importante sottolineare che QR Code ed etichetta elettronica non possono contenere informazioni destinate a scopi di vendita o di marketing. Distribuire dettagli di vendita e marketing insieme agli ingredienti richiesti o ai dettagli nutrizionali costituisce una violazione del regolamento.

Le autorità competenti a effettuare le ispezioni, una volta entrato in vigore il decreto, hanno l’obbligo di ritirare il vino non conforme dal mercato, applicando le relative sanzioni amministrative ai sensi del regolamento (UE) 1308/2013, articolo 90a.

Dubbi tra i produttori e gli operatori del settore

L’adeguamento alla nuova direttiva UE ha creato non pochi dubbi tra i produttori e gli operatori di settore che, in diversi casi si sono chiesti se e come creare pagine Web con le informazioni su ciascun vino.

Immagine | Pixabay @malhrovitz – Vinamundi.it

La legge infatti impone di rendere disponibili le informazioni obbligatorie in un archivio ufficiale dell’UE, tramite un linguaggio facilmente comprensibile dal consumatore, evitando qualsiasi reindirizzamento a pagine o siti internet che possano contenere messaggi promozionali.

Creare etichette elettroniche (contenenti tutte le informazioni obbligatorie richieste dal nuovo regolamento UE) utilizzando pagine Web collegate in qualche modo al sito internet del produttore o della cantina oppure ancora collegate al marchio del vino rischia di non essere conforme per diversi motivi.

La maggior parte delle piattaforme utilizzate per creare siti Web contengono software di monitoraggio che potrebbero memorizzare dati sui clienti che visualizzano le tue etichette elettroniche. Ciò è esplicitamente vietato dalla nuova legge europea.

Inoltre, in questo modo il QR code rimanderebbe direttamente o indirettamente a materiale di vendita o di marketing (che invece non può apparire in nessuna parte, secondo la legge).

Le regole non specificano chiaramente se o come sia accettabile fornire un collegamento al sito web di un produttore di vino dall’etichetta elettronica di un vino in modo da non violare i requisiti secondo cui non devono essere visualizzate informazioni di vendita o di marketing oppure che i dati dell’utente non vengano tracciati.

Anche se le associazioni del vino attualmente forniscono indicazioni diverse in merito alla aziende agricole. Una soluzione software specializzata che fornisce pagine web pulite contenenti solo le informazioni necessarie risulta la soluzione più affidabile e migliore al momento.

 

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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